Bataille e la notte del non-sapere
Giuseppe Zuccarino
Bataille e la notte del non-sapere
Sono molte e significative le vicende,
personali e culturali, attraversate da Georges Bataille nel corso degli
anni Trenta. La più singolare è forse quella legata a una rivista da lui
fondata, «Acéphale», e alla società segreta che recava lo stesso nome.
L’intento del duplice progetto era, in un certo senso, di tipo
religioso, ma di una religiosità che prendeva atto fin da subito della
morte di Dio annunciata da Nietzsche. La setta, che riuniva attorno a
Bataille un ristretto numero di adepti, svolgeva un’attività di
riflessione sulle opere del filosofo tedesco, ma praticava anche dei
rituali di tipo cerimoniale. L’esperienza è stata importante per lo
scrittore, anche se è durata solo pochi anni e se alla fine egli è
sembrato giudicarla, per molti aspetti, mancata. Ha ricordato infatti,
in una nota autobiografica, quanto segue: «Avevo passato gli anni
precedenti [al 1940] con una preoccupazione insostenibile: ero deciso,
se non a fondare una religione, almeno a dirigermi in tal senso. […] Per
quanto una simile ubbia possa sembrare stupefacente, io la presi sul
serio. È l’epoca in cui feci apparire con degli amici la rivista
“Acéphale”. […] Voglio solo precisare che l’inizio della guerra rese
decisamente avvertibile l’insignificanza di questo tentativo».
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