“Ode (sentimentale) al mio Jay Gatsby” *
E d’un tratto
tra sciarpe, guanti
e piccole cose - come
d’avorio-
ti afferro sul fondo
di un cassetto.
Io ti guardo, tu mi
riconosci.
In te i miei indocili
sogni
si sono annidati
di volo in volo,
di vagone in vagone,
su aeroplani e treni
pieni di lingue
sconosciute
che mi hanno cullato
più d’un canto,
più delle onde marine.
Piogge battenti,
ogni goccia è qui
nel tuo sentore
di vento freddo,
di neve, di notte.
Torna su di me,
ti affido ancora i miei
sogni.
E i pensieri:
le mie ombre a te,
a me le tue.
Nello specchio grande,
dietro di noi,
tre fiamme di seta sul
parquet:
il mio piccolo abito blu
-io-,
la stola costellata di
minute foglioline di
ginkgo
-perduta e ritrovata
a Brest-
e il foulard bianco di
mia madre,
la sposa che sorrideva
in un giugno metafisico,
lontanissimo.
ARIANNA BONINO
*
Arianna aggiunge:
Belle rime
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