18 ottobre 2023

JOYCE LUSSU : UNA GRANDE DONNA DA RISCOPRIRE




<<La poesia è una bugia che sembra più vera del vero, è una menzogna detta con estrema convinzione e passione, uno specchio trasparente, fragilissimo e deformante che appare solido come la tavola cui s’aggrappa il naufrago.>>
*Versi della scrittrice e poetessa Joyce Lussu (Firenze, 1912 - Roma, 1998).

Nata da padre italiano e madre italo-inglese, la cosmopolita autrice divenne famosa col cognome del secondo marito, Emilio Lussu, fondatore del Partito Sardo d'Azione.
Durante il ventennio fascista visse in Svizzera, in Germania, in Francia, dove si laureò in Lettere, in Portogallo, paese in cui conseguì la specializzazione in Filologia, in Kenia, in Tanganica e in altre nazioni africane.
Partecipò alla lotta partigiana in Italia come capitano delle brigate Giustizia e Libertà, ottenendo una medaglia d'argento al valor militare. Il suo impegno politico e civile proseguì nel dopoguerra grazie alle battaglie femministe con l'Unione Donne Italiane e quelle terzomondiste contro l'imperialismo ed a favore dei popoli oppressi, come i curdi, e di personaggi perseguitati, tra cui il poeta angolano Agostinho Neto e quello turco Nazim Hikmet.
Nel 1939 Benedetto Croce, suo estimatore, curò personalmente la prima raccolta dell'allora ventisettenne poetessa, 'Liriche', pubblicata dall'editore Riccardo Ricciardi.
"Joyce -spiega il critico Alfredo Luzi- utilizzava il rapporto tra esperienza vissuta e scrittura con modalità trasgressive rispetto alla norma tradizionale. La poesia era per lei energia, cioè una forza presente nell’esistenza. Scrivere poesia significava dunque trarre dalla vita la misteriosa, oscura forza che fa della parola poetica un linguaggio privilegiato, in cui si concentra la libertà umana del comunicare divenendo spesso monito sociale e talvolta profezia."
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🔴LA LUNA SI È ROTTA
(Gioconda Beatrice Salvadori Paleotti, coniugata Belluigi e poi Lussu, nota come Joyce Lussu)

La luna si è rotta.
Si è rotta in cinque pezzi che galleggiano nel cielo
squallidamente
come cinque cocci di scodella.
Era una luna piena e luminosa
che aveva un’aria abbastanza felice.
Lì per lì ho creduto che i cosmonauti e i satelliti
artificiali l’avessero offesa in qualche modo.
Ma poi ho capito ch’era tutta colpa mia.
La guardavo fissamente con pensieri tristissimi e scomodi
e tutt’a un tratto – trac – si è rotta in cinque pezzi
quasi senza rumore.
Certo sono i miei pensieri che l’hanno urtata
in un momento in cui si sentiva particolarmente fragile.
Questi pensieri delle donne liberate sono una cosa complicata
e la luna ch’è tonda e semplice ci si trova male.

🔴CONTINUA PER TE LA FATICA DIURNA
Continua per te la fatica diurna
di ieri di oggi
pesante è la brocca che porti dal fonte
pesante il cammino in salita
dai ciottoli tondi
pesante la cesta di gialla farina
che stacci
pesanti quei tuoi fratelli aggrappati
ai tuoi bracci
eppure ti senti leggera
leggera
i gesti che compi
son d’oggi di ieri
le stesse parole
tu dici
non muta la piega del viso abbronzato
dal sole spietato
nel cavo del raro sorriso
le mani tue dure operose
non hanno mai posa
eppure sei lieve sei lieve
sei nuova sei nuova
sei come una nuvola rosa
sospesa nel cielo
perché quel ragazzo ricciuto
ti ha guardato e sorriso.

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