Mi ricorderò
di questo autunno
Splendido e
fuggitivo dalla luce migrante,
Curva al vento
sul dorso delle canne.
La piena dei
canali è salita alla cintura,
E mi ci sono
immerso disseccato dalla siccità.
Quando sarò
con gli amici nelle notti di città
Farò la storia
di questi giorni di ventura,
Di mio padre
che a pestar l’uva
S’era fatti i
piedi rossi,
Di mia madre
timorosa
Che porta un
uovo caldo nella mano
Ed è più
felice d’una sposa.
Mio padre
parlava di quel ciliegio
Piantato il
giorno delle nozze, mi diceva,
Quest’anno non
ha avuto fioritura,
E sognava di
farne il letto nuziale a me primogenito.
Il vento di
tramontana apriva il cielo
Al quarto di
luna. La luna coi corni
Rosei, appena
spuntati, di una vitella!
Domani si
potrà seminare, diceva mio padre.
Sul palmo
aperto della mano guardavo
I solchi
chiari contro il fuoco, io sentivo
Scoppiare il
seme nel suo cuore,
Io vedevo nei
suoi occhi fiammeggiare
La conca
spigata.
Leonardo
Sinisgalli
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