"La cosiddetta «civiltà contemporanea» ha reso inetti i cervelli di miliardi di uomini a esercitare la benché minima funzione critica nei confronti della carta stampata, del proprio giornale in ispecie. Davanti il su’ giornale, uomo gli è come passero, passero ipnotizzato dal serpente. Quello magari mente a tutto ispiano, con lingua e fronte di consumata e leccativa meretrice, di provocatore, di ruffiano, di ladro, di affiliato a bande assassine, e di lor zelante e trasudata spia. Ma «io sono il tuo giornale e tu non avrai altro giornale avanti di me»."
Carlo Emilio Gadda, Eros e Priapo
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