01 ottobre 2023

UNA DELLE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA GRAMSCI E PASOLINI

 







In “Eredità dissipate” ho mostrato - contro l’opinione ed i pregiudizi di tanti – i punti d’incontro e le somiglianze tra le opere di Antonio Gramsci e quelle di Pier Paolo Pasolini, senza dimenticare le differenze esistenti tra loro.

Stasera voglio rimarcare una delle principali differenze tra i due grandi autori citando due loro brevi testi:

1)  Antonio Gramsci:

“Tutta questa vita mi ha rinsaldato il carattere. Mi sono convinto che anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all'opera, ricominciando dall'inizio. Mi ha convinto che bisogna sempre contare solo su stessi e sulle proprie forze; non attendersi niente da nessuno e quindi non procurarsi delusioni. Che occorre proporsi di fare solo ciò che si sa e si può fare e andare per la propria via. La mia posizione morale è ottima. Io non voglio fare né il martire né l'eroe. Credo di essere semplicemente un uomo medio, che ha le sue convinzioni profonde, e che non le baratta per niente al mondo.”

(Da LETTERE DAL CARCERE, Ed. L’UNITA’ 1988, p. 104)

 

2)  Pier Paolo Pasolini:

"Bisogna esporsi (questo insegna

Il povero Cristo inchiodato?)

La chiarezza del cuore è degna

Di ogni scherno, di ogni peccato.

Di ogni più nuda passione

(questo vuol dire il Crocifisso?

Sacrificare ogni giorno il dono

Rinunciare ogni giorno al perdono

Sporgersi ingenui sull'abisso)."

 

Pier Paolo Pasolini

 

Da "La Crocifissione" in "L'usignolo della chiesa cattolica"(1958)

 


Nessun commento:

Posta un commento