I Salmi mi hanno sempre affascinato. Sono, tra i testi
poetici dell'Antico Testamento, i libri che hanno colpito maggiormente autori
non credenti come Brecht e Freud. La cosa che ho maggiormente apprezzato di
loro è lo stile essenziale, privo di fronzoli. Chi li ha scritti non amava la
retorica e andava subito al sodo. Eccone
un’ esempio:
Dal salmo 138
Sei tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere
tu mi conosci fino in fondo.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
intessuto nelle profondità della terra.
Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano fissati
quando ancora non esisteva uno.
Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio!
Se li conto sono più della sabbia,
se li credo finiti, con te sono ancora.
Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri:
vedi se percorro una via di menzogna
e guidami sulla via della vita.
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