VISTI DALL' OLTRE
Fabrizio Centofanti
In potenza siamo molte cose: un’energia allo stato puro che tende verso una realizzazione. Ma è l’atto che ci definisce. È l’idea di progetto: chi siamo veramente? Conosciamo il nostro destino, ciò per cui siamo al mondo? Ci interessa? Lo spartiacque tra superficialità e profondità sta in questo punto. Dove trovare gli strumenti per conoscersi? Secoli di percorsi spirituali e decenni di studi sulla psiche ci stanno alle spalle: sono sufficienti? L’esperienza e la competenza altrui permettono di riconoscere l’unico e l’irripetibile, la realtà originale e non replicabile che è in noi? È evidente che, non trascurando gli strumenti messi a disposizione dalla cultura e dalla storia, occorre trovare vie che facciano procedere nella ricerca. C’è un Oltre che ci supera. Un Essere che ci contiene, al quale siamo noti. Mancasse questo, non sapremmo mai chi siamo.
La conseguenza immediata di questa consapevolezza è che mi libero dal giudizio degli altri: non sanno nulla di me. Il passo successivo è che mi libero dal mio giudizio: cosa so di me stesso? Posso capirmi solo visto dall’Oltre al quale sono noto. Per questo è necessario un anghelos, un messaggero, qualcuno che mi dia notizie dalla patria di cui sono cittadino. Notizie buone, perché scalzano le false certezze accumulate nel tempo, a causa dei giudizi degli altri e di me stesso. Non possiamo vivere senza questo vangelo, letteralmente buona notizia. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci informi su ciò che veramente siamo, sull’abissale distanza da quello che crediamo di essere.
Pezzo ripreso da
https://www.nazioneindiana.com/2024/05/04/107909/
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