Carmelo Bene:«“togliere” Leopardi
dalla sua poesia.»
di Andrea Balietti
«L’unica promessa che posso
fare è di tentare, questa sera, di
“togliere” Leopardi dalla sua poesia.» C.B
12 Settembre 1987: Invitato dal comune
di Recanati a recitare i Canti di Giacomo Leopardi in piena piazza, Carmelo
Bene accetta di buon grado tuttavia col “rifiuto del portar la voce”,
declinando cioè la recita, il recital, l’asciutta parte di “cantor vago”, con
la premessa di dare corpo piuttosto che voce e vocalizzo ai versi del poeta.
Questa netta posizione, espressa chiaramente dal critico Maurizio Grande in un
fondante preludio che ebbe luogo nel salone di Casa Leopardi, volse e valse a
«scagionare l’equivoco di un evento della cosiddetta ‘poesia civile’», quella
poesia sempre ‘al servizio’ che può essere soltanto rappresentata (mai
incorporata) da una voce serva, cantante, da un attore impegnato a «riferire» e
capace solo di recitare.
La ricerca in senso archeologico che ha portato alla riscoperta del materiale
esposto in mostra nasce proprio dall’esigenza, basata su questa premessa o
promessa, di recuperare le immagini dell’evento, prima ancora che la sua
‘voce’.
Le fotografie del tutto inedite qui
presentate, provengono dall’archivio privato dei fratelli Buschi e sono state
stampate partendo dai provini e dai negativi originali di cui i due fotografi
sono stati autori, su committenza del Comune, nel 1987 e custodi fino ad oggi.
Luogo eletto ad ospitare
l’esposizione, la Torre civica di Recanati, immota testimone e protagonista
assoluta tra i centinaia di spettatori che allora invasero la piazza; specchio
prossemico, prossimo al Carmelo Bene della Divina Commedia, che nel 1981 diffondeva
Dante a Bologna, dall’alto della Torre degli Asinelli.
Se l’intento di Bene fu quello di “deteatralizzare” la lettura dei Canti,
quello dei curatori è invece quello di evidenziare il potere cinematografico
della mostra e delle immagini viventi che in essa muovono, come uscite dal
film-evento della serata che andò trasmesso in diretta Rai da Recanati alla
televisione di tutto il Paese.
«Che sia stasera, proprio Recanati, il
luogo giusto per la rivelazione». C.B.
A distanza di trentacinque anni da
quella che riconosciamo come una tra le più eclatanti apparizioni pubbliche di
Carmelo Bene, va considerato che ogni traccia di tipo filmico, fotografico o
comunque documentario, relativa all’evento, sembrava fino ad oggi essere andata
perduta o quantomeno dimenticata.
Questo strano sviluppo intensifica precisamente l’idea di una “rivelazione” di
Bene, della sua immagine, di quanto ebbe a comparire per poi scomparire.
Ecco così una mostra su quanto è
ricomparso, su ciò che non si mostra, ma si rivela.
Andrea Balietti
Nessun commento:
Posta un commento