A Sud del Sud - il Sud visto da sotto
Un solo film, tardo, e a basso budget. Anzi no, un film
d’autore, quasi da superotto, “Fuocoammare”, il film di Gianfranco Rosi. Su un
luogo, Lampedusa, e su una serie di vicende, gli sbarchi in massa, le morti in
massa, i salvataggi, i soccorsi, gli sos, che altrove avrebbero suscitato una
letteratura e una filmografia. Un delirio d’immagini, tutte potenti, di personaggi,
tutti fuori norma, di situazioni. E un solo film. Quasi autoprodotto. Se
Lampedusa fosse stata a Genova, oppure al Lido di Jesolo?
Il film di Rosi, premiato a furor di giuria a Berlino, è
stato peraltro poco visto in Italia, poco raccomandato. I critici rispondono
solo ai grandi produttori, Berlusconi, la Rai, Sky. Ma non è tutto: non ha funzionato
nemmeno il passaparola. Il leghismo ottunde i sentimenti.
Falliscono le banche venete. Tra ruberia e malversazioni.
Non una, per caso, per un errore, per la disonestà di un amministratore. No,
falliscono (cioè non falliscono) a grappoli – in altra area si direbbe che “fanno
sistema”. Piccole, medie e grandi. E niente: una inchiesta? una indagine? una
moralità? Anzi, quasi non se ne parla, se non con riverenza, quando non con
ammirazione. Niente questione morale, niente tare ereditarie, niente mafie. La
deprecazione si conserva contro le retribuzioni dei funzionari pubblici
siciliani. Anche contro la malasanità a Vibo Valentia, peraltro minore che a
Niguarda.
leuzzi@antiit.eu 27.5.2016
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