20 maggio 2016

LEONARDO SCIASCIA SCRITTORE "RADICALE"

Disegno di Nicolò D'Alessandro




           Leonardo Sciascia è stato indubbiamente uno scrittore "radicale", come pochi altri del 900. Ma "radicale" nel senso proprio della parola non in senso politico. La sua scelta di candidarsi come indipendente nelle liste del partito radicale, come vedremo più avanti,  non ha nulla a che vedere con la radicalità della sua scrittura. Aiuta molto di più, per capire il senso che  diamo noi al termine RADICALE, ricordare  quanto scrisse a suo tempo il giovane K. Marx:

"Essere radicale, vuol dire prendere le cose alla radice; ma la radice, per l'uomo, è l'uomo stesso" (Dall' Introduzione a Per la critica della filosofia del diritto di Hegel)

          Per quanto riguarda la sua sorprendente decisione di candidarsi come indipendente nelle liste radicali, per le elezioni politiche ed europee del 1979, lo stesso scrittore diede questa spiegazione in una intervista del 7 maggio 1979.  fv

" E’ stata una decisione improvvisa e sorprendente anche per me. Ero fermamente deciso a non entrare in nessuna competizione elettorale, con nessun partito, con nessuno dei partiti che potevano interessarmi, che sono una ristrettissima area, per altro. Poi mi sono incontrato con Pannella ed è accaduto questo fatto imprevisto della mia accettazione. Ecco, non so se è una spiegazione, ma comunque posso dire quello che pensavo: mentre Pannella mi parlava, io pensavo per esempio a quel dialogo di Pasternak con Stalin per telefono. Una volta Pasternak aveva chiesto di parlare con Stalin per perorare la causa Mandelstam, il poeta che era stato arrestato. E una sera suona il telefono, Pasternak va a rispondere, ed era Stalin. Parlando di Mandelstam, molto duramente, da parte di Stalin e poi ad un certo punto Pasternak dice: Vorrei incontrarvi . E perché? , domanda Stalin.  Ma, dice Pasternak, per parlare della vita e della morte  ed a questo punto sente il telefono che si chiude. Stalin non voleva parlare della vita e della morte, si capisce. Ecco io ho pensato che bisognava parlare della vita e della morte in questo Paese e che ne parlassi io come scrittore la cui pagina è la più vicina all’azione che si possa immaginare. Io so di essere questo tipo di scrittore, la cui pagina è proprio al limite dell’azione. E allora la tentazione di entrare nell’azione diretta, per me è forte ."
Leonardo Sciascia

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