“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.” Antonio Gramsci
05 dicembre 2018
LA STORIA DI F. SANGUINETI IN POCHE RIGHE
La storia letteraria in poche righe.
Il libro di Sanguineti riesce a ricreare una storia letteraria vera, libera, dove le donne riprendono il proprio posto. Il lavoro è sapiente, costruito tra la precisione certosina del riferimento filologico, la storia letteraria e gli spunti critici dell’autore tutti imperniati e illuminati dalla sua geniale personalità che emerge in ogni pagina. E la grandezza di Federico Sanguineti consiste proprio in questo, in questo strano connubio tra arte e vita, tra ideologia e studio, tra rigore e ironia che travolge tutti quelli che almeno una volta (o tanti anni fa) lo hanno conosciuto anche se fugacemente di persona. Il suo lavoro è un testo che celebra dignità, colma vuoti, immancabile in una biblioteca di docente. Alcune parti andrebbero riprese o usate come spunto a scuola per chi ha voglia (come me) di travolgere, e, doverosamente, stravolgere i libri tradizionali di storia letteraria. Un'integrazione, una piccola appendice al lavoro didattico utile, quanto prezioso. Noi docenti siamo un po’ istrioni: lo strumento didattico spazia dal libro alla nostra voce, passando per qualsiasi sentiero. Sanguineti ripercorre da esperto il filo della censura attraverso la storia letteraria dando spazio e ampia dignità alle donne, al loro lavoro sommerso e dimenticato, a volte motivo ispiratore di autori importanti. La vera letteratura non dovrebbe contenere frontiere, zone incenerite o sepolte alla memoria. Sanguineti esplora i testi, li “spulcia”, li studia, li ricompone: ricostruisce una storia letteraria “vera”, non subordinata a nessun limite discriminatorio o ideologico.
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