26 dicembre 2018

LIBRI DA LEGGERE E RILEGGERE








Ogni lettore lo sa: ci sono libri e libri. Alcuni vanno di fretta, si leggono, non lasciano il segno e si dimenticano velocemente. Altri hanno un respiro lento e profondo, lasciano tracce indelebili, suscitano emozioni, curiosità, associazioni e sensazioni che non sbiadiscono. Diventano insomma una delle tante lenti di ingrandimento che utilizziamo per decifrare la realtà e quello che ci accade. Come madeleine appena sfornate (chi mai si può citare se si parla di ricordi?), si installano nei gangli della memoria e lì rimangono latenti, pronti a raccontare la loro storia in modo nuovo (perché noi cambiamo continuamente) se vogliamo riprenderli in mano. Ognuno di noi ne ha una lista. Sono quelli che chiamo i libri da comodino. Devono essere a portata di mano. Magari non li tocco per anni ma sapere che sono lì mi tranquillizza. Ne cito uno solo: i Saggi di Michel de Montaigne. Non posso entrare nel merito del contenuto perché è come consigliare di leggere La Divina Commedia o I Promessi Sposi, è ovvio che parliamo di capolavori. Baderò alla forma invece, perché diventa sostanza. I Saggi sono divisi in brevissimi capitoletti, se ne può leggere uno a sera (in 5/10 minuti), tra un libro e l’altro o durante un momento faticoso del libro in corso. Come una doccia calda, un cioccolatino, un pezzo musicale, un messaggio che aspettavate. Provate. Qui sotto, riporto l’incipit della sua dedica al lettore, perché allora (20 anni fa, credo) è stata la scintilla che mi ha invogliato a comprarli e leggerli.
Questo, lettore, è un libro sincero. Ti avverte fin dall’inizio che non mi sono proposto con esso alcun fine, se non domestico e privato. Non ho tenuto in alcuna considerazione né il tuo vantaggio né la mia gloria. Le mie forze non sono sufficienti per un tale proposito. L’ho dedicato alla privata utilità dei miei parenti e amici affinché dopo avermi perduto (come toccherà loro ben presto) possano ritrovarvi alcuni tratti delle mie qualità e dei miei umori  e con questo mezzo nutrano più intera e viva la conoscenza che hanno avuto di me.
Se poi volete parlarmi dei libri che tenete sul vostro di comodino, io sono qui.

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