Ripropongo alcuni versi della poetessa palermitana, Franca Alaimo, che avevo già pubblicato in questo blog quattro anni fa. (fv)
Una figlia cattiva senza radici,
una madre di vento e di fumo,
una moglie di carta e di luna:
così dicevano, però tutti entrarono:
i padri, le madri, il figlio, lo sposo.
Mi abitarono un poco, mi derubarono
mi mordicchiarono il cuore
e poi mi abbandonarono
lasciando più sassi che carezze.
Ma che lungo spavento
è stata la storia dei miei sentimenti.
Però quante emozioni,
quanti ricordi e che bellissime rose
sono nate da questo roveto.
Adesso sono stanca, sola e piena di anni.
Tuttavia sto ancora sulla soglia di casa,
la porta spalancata.
Aspetto.
Franca Alaimo, da Elogi
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