Crescenzio Cane
I POETI NON DIMENTICANO I PADRI
Questa mattina Vittorio Riera mi ha regalato la copia dattiloscritta dei versi che Crescenzio Cane, nel 1959, dedicò al padre operaio-macchinista subito dopo la sua morte.
La poesia venne pubblicata successivamente nel libro la bomba proletaria nell'aprile 1974, a cura del movimento-antigruppo di Palermo, con questo sottotitolo:
a mio padre ucciso dallo sfruttamento del lavoro.
Nessun poeta d'oggi scrive poesie con titoli o sottotitoli simili! (fv)
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