La fontana della Zizza a Militello (CT)
Militello in Val di Catania è
antico, nobile e armonioso paese.
È affiorato clamorosamente alla
cronaca l’anno scorso, tornatovi Pippo Baudo, che vi è nato, per celebrarvi le
sue nozze con Katia Ricciarelli. Per Baudo era, credo, una scelta di
sentimento; ma apparve e fu consumata sotto specie di sentimentalismo televisivo,
escogitata per i media e pienamente arrivata a destinazione. Nessuno, dei tanti
inviati a far resoconto dell’avvenimento, seppe o ricordò che la festa per le
nozze di Baudo ripeteva e volgarizzava quella che Militello celebrò l’8 maggio
del 1604, accogliendo don Francesco Branciforti e donna Giovanna d’Austria:
festa di nozze, anche se il matrimonio era stato fastosamente
celebrato a Palermo l’anno
prima. Ma Militello non poteva rinunciare a festeggiare le nozze quasi
reali del suo signore: e tanto più che don Francesco corrispondeva all’affetto
dei suoi sudditi con l’abbellire il paese e con l’addurvi copiosissime acque;
acque che - promessa puntualmente mantenuta dopo febbrili lavori - da più
fontane zampillarono il 28 aprile del 1607: e ancora una ne resta, chiamata
della Zizza, bellissima. E sembra inverosimile ci sia stato un tempo, per un
paese siciliano, in cui non solo la promessa di dare acqua veniva mantenuta, ma
in cui la bellezza, è il caso di dire, faceva nozze con la pubblica utilità: ché
oggi ci accontenteremmo di questa o di quella solamente.
Da Il ritratto di Pietro Speciale
in Fatti diversi di storia civile e letteraria, Sellerio, 1989
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