“Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne
notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al
cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua
volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col
terrore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo
l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola,
diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui
regnava sovrano l’ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati
riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.”
(Primo Levi
Un passato che credevamo non dovesse tornare più,
Corriere della sera, 8 maggio 1974)
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