Domenica 16
settembre, alle ore 18.00, al Castello di Marineo verrà presentato il primo
numero di NUOVA BUSAMBRA. La rivista ha già registrato numerosi e qualificati consensi.
L’iniziativa
si ricollega idealmente, sin dal titolo, ad un antico progetto di Francesco
Carbone.
Riproponiamo di seguito l’indice e l’editoriale della rivista.
AL LETTORE
Tra gli anni ’70 e gli anni ’90 del secolo scorso,
Francesco Carbone, intellettuale di grande spessore umano e culturale e di
forte impegno civile, svolse un’intensa opera di sensibilizzazione e di stimolo
a partire dalla città di Palermo e dalla sua provincia, ma fornendo un notevole
apporto al dibattito artistico e culturale a livello regionale e nazionale.
Egli, oltre a creare il museo etno-antropologico “Godranopoli” ed una ricca
Pinacoteca di arte contemporanea, diede
vita, nel corso degli anni, a diverse pubblicazioni. Oltre a “Nuova presenza”,
“Tempo sud”, “Cartaggini” fondò, assieme ad un gruppo di collaboratori, un ”aperiodico” che si proponeva
“l’attivazione socio-politica del territorio”, con sede a Godrano, a 40
chilometri dal capoluogo. Ad esso diede la testata “Busambra”, per sottolineare
che quello che nasceva proveniva da (e, soprattutto, voleva dar voce a)
un’ampia area geografica gravitante attorno al rilievo montuoso di Rocca
Busambra, comprendente più di venti centri abitati dell’hinterland a sud di
Palermo: Baucina, Bolognetta, Campofelice di Fitalia, Cefalà Diana, Ciminna,
Corleone, Ficuzza, Godrano, Lercara Friddi, Marineo, Mezzojuso, Misilmeri,
Piana degli Albanesi, Prizzi, Santa Cristina Gela, Ventimiglia di Sicilia, Vicari,
Villafrati.
L’area culturale ed umana così delimitata presenta
alcune caratteristiche comuni, pur nella particolarità di ciascun paese o di
ciascuna cittadina. Essa appartiene ad una parte dell’isola che non è più la
costa con i suoi grandi agglomerati e le sue tipiche attività produttive e
commerciali, ma non è neppure la Sicilia dei grandi latifondi che soffre
maggiormente l’isolamento e la lontananza dagli stimoli delle grandi città. Una
lunga serie di vicende unisce le popolazioni di questo territorio, con la
grande epopea per la cacciata dei Borbone, ma anche la nascita della mala
pianta mafiosa e la lotta contro di essa, le rivolte anti-sabaude, la
fondazione e la repressione dei Fasci dei lavoratori, la diaspora delle
massicce migrazioni in America, in Europa, nell’Italia del Nord, un’ampia
scolarizzazione di massa dagli anni’60 in poi, la presenza di mentalità, usi e
costumi, modi di dire, tradizioni civili e religiose, l’intrecciarsi continuo
di scambi di ogni genere e la frequente circolazione delle persone.
A distanza di
trent’anni dall’iniziativa di Carbone, pur con gli inevitabili mutamenti dei
contesti regionali, nazionali ed internazionali, la realtà socio-economica e
culturale di tale area presenta ancora gravi ritardi su piano dello sviluppo
civile e
culturale, con il perdurare di fenomeni come il clientelismo, la
disoccupazione di vasti strati della popolazione, l’esodo di intere
generazioni, un ceto politico inadeguato, il mancato sviluppo di attività
produttive, l’uso privatistico di risorse pubbliche, mentalità e comportamenti
mafiosi, scarso rispetto del paesaggio naturalistico, storico e degli altri
beni culturali, valori consumistici e omologazione culturale, infrastrutture
insufficienti in tanti settori. All’interno di questo quadro non mancano però
iniziative e fenomeni di segno positivo, grazie soprattutto all’azione di
minoranze attive nel campo del volontariato e dell’impegno culturale ed
artistico, che in molti casi funzionano da veri e propri anticorpi. Ci sembra
giusto ed utile
dare voce a queste realtà operose, indagare e diffondere tante buone pratiche
che troppo spesso restano sottotraccia, quando non sono addirittura ignorate.
Riteniamo si possa, da parte di donne ed uomini di
ogni età e condizione, superare l’isolamento e unire le forze, rifiutando di
accettare supinamente la realtà così come è data, e contribuire a trasformare
tale quadro complessivo.
Avendo scelto di agire sul piano culturale, pensiamo
utile e possibile dar vita ad un approfondimento scientifico interdisciplinare,
in completa indipendenza da forze politiche, economiche o sindacali, che possa
accompagnare l’allargamento di una consapevolezza civile, ascoltare e sostenere
la diffusione di esperienze positive di aggregazione, contribuire alla
conoscenza ed alla valorizzazione delle risorse umane, culturali, storiche,
naturalistiche, artistiche, economiche dell’area Busambra, anche attraverso
confronti e scambi con la realtà complessiva della società contemporanea e
delle altre realtà meridionali, in modo da “agire localmente, ma pensare
globalmente”.
Destinatari di tale sforzo saranno
tutti coloro che vogliono pensare in modo critico e consapevole, in particolar modo
le giovani ed i giovani, siano essi rimasti nella nostra terra, siano essi
lontani per scelta o per necessità.
In questa pubblicazione
il lettore troverà vari contributi vari che esaminano la realtà giovanile nel
nostro territorio, senza pretesa di
esaurire la ricchezza e l’ampiezza dei problemi e delle facce di tale realtà;
studi su autori che, pur profondamente
radicati nella nostra isola, sono riusciti a dialogare col mondo intero;
documenti inediti di particolare rilevanza; recensioni di libri pubblicati
recentemente che ci sono apparsi particolarmente significativi.
Ci piace essere riusciti
a mettere insieme persone che hanno punti di vista diversi ma tutti
condividono il metodo della ricerca
aperta e interdisciplinare. La stessa che utilizzava Francesco Carbone, alla
cui memoria dedichiamo queste pagine.
I curatori:
Arturo Anzelmo, Alfredo
Balletta, Antonino Brancato, Salvina Chetta, Salvo Cuttitta, Pino Di Miceli,
Nicola Grato, Santo Lombino, Antonino Scarpulla, Franco Virga.
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Ecco le prime foto della manifestazione:
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