13 settembre 2012

NUOVA BUSAMBRA A MARINEO ( con foto)





Domenica 16 settembre, alle ore 18.00, al Castello di Marineo verrà presentato il primo numero di NUOVA BUSAMBRA. La rivista ha già registrato numerosi e qualificati consensi.
L’iniziativa si ricollega idealmente, sin dal titolo, ad un antico progetto di Francesco Carbone.
 Riproponiamo di seguito l’indice e l’editoriale della rivista.
 




AL LETTORE

Tra gli anni ’70 e gli anni ’90 del secolo scorso, Francesco Carbone, intellettuale di grande spessore umano e culturale e di forte impegno civile, svolse un’intensa opera di sensibilizzazione e di stimolo a partire dalla città di Palermo e dalla sua provincia, ma fornendo un notevole apporto al dibattito artistico e culturale a livello regionale e nazionale. Egli, oltre a creare il museo etno-antropologico “Godranopoli” ed una ricca Pinacoteca di arte contemporanea,  diede vita, nel corso degli anni, a diverse pubblicazioni. Oltre a “Nuova presenza”, “Tempo sud”, “Cartaggini” fondò, assieme ad un gruppo di collaboratori,  un ”aperiodico” che si proponeva “l’attivazione socio-politica del territorio”, con sede a Godrano, a 40 chilometri dal capoluogo. Ad esso diede la testata “Busambra”, per sottolineare che quello che nasceva proveniva da (e, soprattutto, voleva dar voce a) un’ampia area geografica gravitante attorno al rilievo montuoso di Rocca Busambra, comprendente più di venti centri abitati dell’hinterland a sud di Palermo: Baucina, Bolognetta, Campofelice di Fitalia, Cefalà Diana, Ciminna, Corleone, Ficuzza, Godrano, Lercara Friddi, Marineo, Mezzojuso, Misilmeri, Piana degli Albanesi, Prizzi, Santa Cristina Gela, Ventimiglia di Sicilia, Vicari, Villafrati.
L’area culturale ed umana così delimitata presenta alcune caratteristiche comuni, pur nella particolarità di ciascun paese o di ciascuna cittadina. Essa appartiene ad una parte dell’isola che non è più la costa con i suoi grandi agglomerati e le sue tipiche attività produttive e commerciali, ma non è neppure la Sicilia dei grandi latifondi che soffre maggiormente l’isolamento e la lontananza dagli stimoli delle grandi città. Una lunga serie di vicende unisce le popolazioni di questo territorio, con la grande epopea per la cacciata dei Borbone, ma anche la nascita della mala pianta mafiosa e la lotta contro di essa, le rivolte anti-sabaude, la fondazione e la repressione dei Fasci dei lavoratori, la diaspora delle massicce migrazioni in America, in Europa, nell’Italia del Nord, un’ampia scolarizzazione di massa dagli anni’60 in poi, la presenza di mentalità, usi e costumi, modi di dire, tradizioni civili e religiose, l’intrecciarsi continuo di scambi di ogni genere e la frequente circolazione delle persone.
 A distanza di trent’anni dall’iniziativa di Carbone, pur con gli inevitabili mutamenti dei contesti regionali, nazionali ed internazionali, la realtà socio-economica e culturale di tale area presenta ancora gravi ritardi su piano dello sviluppo civile e culturale, con il perdurare di fenomeni come il clientelismo, la disoccupazione di vasti strati della popolazione, l’esodo di intere generazioni, un ceto politico inadeguato, il mancato sviluppo di attività produttive, l’uso privatistico di risorse pubbliche, mentalità e comportamenti mafiosi, scarso rispetto del paesaggio naturalistico, storico e degli altri beni culturali, valori consumistici e omologazione culturale, infrastrutture insufficienti in tanti settori. All’interno di questo quadro non mancano però iniziative e fenomeni di segno positivo, grazie soprattutto all’azione di minoranze attive nel campo del volontariato e dell’impegno culturale ed artistico, che in molti casi funzionano da veri e propri anticorpi. Ci sembra giusto ed utile dare voce a queste realtà operose, indagare e diffondere tante buone pratiche che troppo spesso restano sottotraccia, quando non sono addirittura ignorate.
Riteniamo si possa, da parte di donne ed uomini di ogni età e condizione, superare l’isolamento e unire le forze, rifiutando di accettare supinamente la realtà così come è data, e contribuire a trasformare tale quadro complessivo.
Avendo scelto di agire sul piano culturale, pensiamo utile e possibile dar vita ad un approfondimento scientifico interdisciplinare, in completa indipendenza da forze politiche, economiche o sindacali, che possa accompagnare l’allargamento di una consapevolezza civile, ascoltare e sostenere la diffusione di esperienze positive di aggregazione, contribuire alla conoscenza ed alla valorizzazione delle risorse umane, culturali, storiche, naturalistiche, artistiche, economiche dell’area Busambra, anche attraverso confronti e scambi con la realtà complessiva della società contemporanea e delle altre realtà meridionali, in modo da “agire localmente, ma pensare globalmente”.
Destinatari di tale sforzo saranno tutti coloro che vogliono pensare in modo critico e consapevole, in particolar modo le giovani ed i giovani, siano essi rimasti nella nostra terra, siano essi lontani per scelta o per necessità.
In questa pubblicazione il lettore troverà vari contributi vari che esaminano la realtà giovanile nel nostro territorio, senza pretesa di esaurire la ricchezza e l’ampiezza dei problemi e delle facce di tale realtà; studi su  autori che, pur profondamente radicati nella nostra isola, sono riusciti a dialogare col mondo intero; documenti inediti di particolare rilevanza; recensioni di libri pubblicati recentemente che ci sono apparsi particolarmente significativi.
Ci piace essere riusciti a mettere insieme persone che hanno punti di vista diversi ma tutti condividono  il metodo della ricerca aperta e interdisciplinare. La stessa che utilizzava Francesco Carbone, alla cui memoria dedichiamo queste pagine. 

I curatori:
Arturo Anzelmo, Alfredo Balletta, Antonino Brancato, Salvina Chetta, Salvo Cuttitta, Pino Di Miceli, Nicola Grato, Santo Lombino, Antonino Scarpulla, Franco Virga.


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Ecco le prime foto della manifestazione:

















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