26 novembre 2018

A. FINI, Sono in me i giorni del ricordo





Sono in me i giorni del ricordo
con un profumo insperato
Non avrei mai pensato di potere
raccogliere così tanti fiori
Erano sparsi intorno
come un giardino invernale
sembravano allora di cera
come i colori ad olio
che mio padre stendeva
senza mischiarli
ed erano magenta e prussia
senza la definizione di uno sfondo
erano lo stesso confine mio
così disposto a immaginare
nelle vecchie scatole tesori
ad esempio i bottoni uguali
che si posson riciclare per cucire
Ecco ero una cercatrice di ricchezza
Una esploratrice di sorrisi
Allora non sapevo che i momenti
in cui gli altri non sembravano capire
erano un calore bello del ricordo
semina furtiva tra le pigne
Statue tutte tonde
che pensavo
a rotolare come bilie
Come se le persone fossero
danzanti
nel silenzio in cui le sfere
disegnano il firmamento
febbrile e costante
di un universo eterno
e di un divino che sentivo tra le cose
vive o rose deposte
in fila tra la vita e la morte


Alessandra Fini





Come la paglia leggera e vuota
vorrei reggere un filo di domani
sorridente e giocoso
con la forza di credere nel mondo
poterlo condurre ad una sorte
che sia di nuova linfa nella foglia
che la carne fosse benedetta
Come il color d'oro dei campi che
conservo dentro come luce
vorrei rivedervi tutti
nella nebbia di questa mia pianura
cerco ancora nel frutto dei ricordi
il seme della vostra vita sparsa
da spargere in un buio
a cui il futuro renda l'eco

Alessandra Fini

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