COMUNICATO
STAMPA
Domenica prossima alle
ore 17.00 al castello Beccadelli di Marineo sarà presentato il nuovo libro di
Antonino Trentacosti“ Le due Marineo” edito dalla Nuova Ipsa di Palermo.
Il volume mette in luce
la facies dei due insediamenti che sono sorti nel territorio marinese, il primo
ad iniziare dal periodo protostorico sulla collina archeologica della
Montagnola, il secondo a partire dal 1549 quando Francesco Beccadelli di
Bologna ebbe la “ licentiapopulandi “ nel territorio di “Marineu”.
L’autore si sofferma
con dovizia di particolari su tutta la vallata del fiume Eleuterio mettendo in
evidenza la viabilità romana e quella successiva fino ai giorni nostri compresa
la ferrovia a scartamento ridotto che portava sino all’abitato di Burgio.
In particolare lo
studioso mette in rilievo sia i manufatti in ceramica realizzati nella fucina
della Montagnola che quelli ritrovati nelle varie necropoli della valle.
Riguardo al primo insediamento si riportano notizie sulla cava da cui fu
prelevato il materiale per le costruzioni sulla montagnola ed i motivi per cui
l’insediamento venne abbandonato . Notevole è lo spazio che viene dato dal
Trentacosti per le scoperte dell’insediamento ellenistico - romano di
Sant’Agata al confine tra Marineo e Piana degli Albanesi .
Per quanto riguarda la
nuova Marineo lo studioso pone in evidenza la documentazione storica sulla
nascita del marchesato Beccadelli Bologna con la particolare ricerca
sull’origine dello stemma di Marineo e della famiglia Beccadelli.
È stata fatta un
indagine accurata sulla realtà urbanistica dell’abitato, lo sviluppo dei vari
quartieri con l’analisi dettagliata dei documenti, delle Chiese di Marineo e
del Convento di S. Maria della Dajna che fu sostenuto in origine dai “romiti
dello Scanzano”.
Inoltre sono tante le
novità emerse sulla chiesa madre di Marineo dopo lo studio effettuato
sull’architettura della stessa e sulle modifiche fatte nella prima del 1800.
Il volume è corredato
non solo dalle fonti di archivio ma anche da numerose foto che rivelano
l’evoluzione dell’abitato.
Nessun commento:
Posta un commento