Una giovanissima ragazza cinese legge una poesia di Milo De Angelis. Dietro di lei, seduta, Chen Ying
Oltre al grande potere seduttivo delle parole di Milo De Angelis - che mi hanno tanto ricordato, anche nel timbro della voce, quelle di Danilo Dolci - ieri sono rimasto particolarmente colpito dall' entusiasmo mostrato dalla giovane italianista cinese Chen Ying che, innamorata della lingua e della poesia italiana del 900, ha definito la poesia "la parte più spirituale della vita civile di una nazione".
Riprendo dal mio diario fb alcuni commenti:
RispondiEliminaFranca Alaimo: bellissimo incontro, ieri, con Milo. Ascoltare le poesie dalla viva voce dell'autore è sempre un'emozione in più rispetto a quella che regala la lettura.
Vincenzo Gervasi: Sentito. Anche in cinese. È meraviglioso sentire la musica che sgorga dalle sue poesie anche quando non capisci le parole.
Francesco Virga: Mi ha incantato sopratutto l'entusiasmo di Chen Ying, traduttrice di diversi autori italiani del 900, per la lingua e la poesia italiana.
Gabriella Capitanio: Una poetica tagliente, priva di enfasi!
“Verso un luogo
Essere primo senza secondi
di sera, sulla neve con lo sguardo
sempre più orizzontale in lontananza, non è mai previsto ritornare
in questo condividere senza divisione, istante
immotivato:
innocente e infedele, perché lì non c'è
sosta e manca soltanto un passo
per giungere all'inizio.
Chiunque entri
verrà riconosciuto, con amore.”
Grazie
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