Pasolini, Dacia Maraini svela nelle lettere intime. «Lo strano patto a tre, fra me, lui e Moravia»
Mercoledì 29 dicembre 2021 sul sito di Tiscali è stato pubblicato un articolo a firma di Daniela Aminta a commento del libro «Caro Paolo» di Dacia Maraini
L’articolista nota come l’universo femminile sia stato considerato dal Poeta quale luogo escluso dalla contemporaneità, così come i matti, i poeti, categorie non conformi al modus operandi della cosiddetta società civile.Pasolini ebbe a vivere rapporti particolarmente selettivi con diverse donne, a cominciare dalla mamma, Susanna, cui dedicò forse la poesia più toccante; all’eterna amica Laura Betti, autrice di un famoso libro sui processi, che funestarono la vita del celebre intellettuale. La Magnani protagonista di Mamma Roma, con cui ebbe molto a discutere sull’impostazione del personaggio da interpretare. Maria Callas, la divina, ormai dimenticata dallo sbadato ed irriconoscente mondo dell’Opera, che felicemente recuperò come attrice in Medea; ed, ovviamente, Dacia Maraini.
La scrittrice ha annunciato che il libro, in uscita a marzo del 2022, conterrà delle lettere intime, che illustreranno compiutamente il forte rapporto, che s’instaurò tra il Poeta, Alberto Moravia e lei stessa.
«Caro Pier Paolo – scrive l’autrice – nei nostri viaggi africani si era formulato uno strano patto: tu ti saresti occupato di trovare i luoghi per i tuoi film futuri, Alberto avrebbe scritto delle nostre giornate e io avrei fatto delle foto e tenuto una specie di memoria visiva dei nostri spostamenti, dei nostri incontri, delle nostre avventure. Ma io, più che fotografare te o Alberto, che mi sembrava una cosa ovvia e prevedibile, troppo alla portata di mano, finivo per fotografare gli africani, donne, uomini e bambini che incontravamo nei nostri viaggi».
Celebrandosi il centenario della nascita di Pasolini, molte saranno le pubblicazioni, che lo riguarderanno, in considerazione anche del crescente e sempre più vivo interesse che la sua opera profetica, ancora e soprattutto oggi, si manifesta presso l’opinione pubblica.
Un doveroso omaggio post mortem ad un intellettuale, che fu fortemente avversato in vita per le sue scelte inedite e coraggiose.
L’articolista si chiede il perché del mai spento interesse per l’intellettuale, che feriva con le sue cronache, si esercitava con incredibile maestria in tv, teatro, musica ed anche come calciatore! Probabilmente perché questa nostra, stanca società non è stata in grado di produrre un nuovo Pasolini.
Fu un uomo dagl’infiniti misteri, come l’atto finale, quella morte atroce, assurda, un vero calvario esibito su un corpo straziato dalle botte. Pur vivendo, sapeva già di esser morto, quando scriveva:
«La morte non è nel non poter comunicare, ma nel non più essere compresi».
Articolo ripreso da: https://cultura.tiscali.it/storie/articoli/Pier-Paolo-Pasolini-nascita-centenario-Dacia-Maraini-donne/
Nessun commento:
Posta un commento