23 gennaio 2022

M. GRIFO, Le reti di Danilo Dolci

 


Il volume ricostruisce l'attivismo di Danilo Dolci in Sicilia, dal suo arrivo a Trappeto nel 1952 ai primi anni Settanta, quando le trasformazioni innescate dal movimento del Sessantotto e dal terremoto del Belice lo condussero a dedicarsi principalmente all'impegno educativo. L'energica personalità di Dolci, la sua innovativa pratica nonviolenta e i progetti di sviluppo socio-economico della Sicilia occidentale ai quali volle dedicarsi esercitarono una singolare attrazione su ambienti politici e culturali molto diversi, in Italia e all'estero. Socialisti, anarchici, valdesi, cattolici eterodossi, olivettiani, liberalsocialisti, azionisti di tradizione meridionalista costituirono altrettanti nodi delle reti che si formarono intorno all'esperienza di Dolci. Riconoscendosi in un retroterra comune ispirato al lavoro di base, queste personalità cercarono una difficile convivenza tra istanze tipicamente riformiste e modelli di intervento radicali. È appunto esplorando questa dimensione di rete che possiamo sondare la reale profondità dell'esperienza di Dolci, scoprendo nel contempo i contorni di una nuova immagine dell'attivismo civile degli anni Cinquanta e Sessanta: una sorta di fotogramma di una pellicola, ancora non del tutto restaurata, che è la storia del consolidamento della democrazia nell'Italia repubblicana. 

(Dalla nota editoriale del libro di Marco Grifo)




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