ballata della polvere amara
c’è stato il tempo dei poeti ubriachi,
che vendevano gli angoli del giudizio,
e si compravano l’amore,
ogni sera diverso
ognuno aveva il suo antidoto,
anche se i più ne morivano,
e non cercavano spazi alfabetici
per l’apparenza di procedimenti in subordine
a quei tempi io non sapevo del corvo,
del suo piccolo occhio cattivo,
e credevo a parole vere per assonanza;
scrivevo “viole” e “rondine”
come fossero segni reali;
ero viva, della vita che non deve sapersi,
e persino il giorno del ragno
non mi disse che stavo sbagliando
del paradosso di chi osserva
conservavo stupore e vergogna;
pensavo di essere viva, sì, come tutti
nel tempo dilatato delle certezze;
pensavo di essere viva -
ma, per buona fortuna,
anche i brutti pensieri
sono destinati a passare.
FRANCESCA TUSCANO da Il tempo del corvo e del ragno
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