17 gennaio 2022

LA PANDEMIA DELLE DISUGUAGLIANZE

 


PANDEMIA E AFFARI

17 gennaio 2022.

 DAL COMUNICATO OXFAM PUBBLICATO IERI

Variazione patrimoniale per Jeff Bezos dal marzo 2020: più 81,5 miliardi di dollari. Quanto l'intero costo per vaccinare, in tre dosi, l'intera popolazione mondiale, sentenzia un rapporto destinato a far discutere dell'organizzazione non profit Oxfam pubblicato per l'apertura del forum di Davos. La pandemia ha innescato un effetto moltiplicatore che sta spingendo i profitti dei grandi Paperoni del globo, a cui (ancora) non fa da parziale contrappeso la decisione del G20 che ha stabilito una tassa globale del 15% sugli utili transfrontalieri delle grandi multinazionali. Un aumento esponenziale della ricchezza che si lega, altra faccia della stessa medaglia, ad una preoccupante crescita delle disuguaglianze sociali acuite dal Covid, a cui le misure pubbliche di sussidio hanno tentato di porre un freno. Oltre 163 milioni di persone, scrive Oxfam, sono finite negli ultimi due anni ad alimentare il bacino di chi è in povertà assoluta, con meno di 1 dollaro al giorno. Mentre i 10 uomini più ricchi sulla Terra hanno ingigantito le loro fortune di 821 miliardi. Oltre al fondatore di Amazon –- che fa utili da capogiro con il magazzino dati alle imprese (e con questi soldi ha terremotato il settore della logistica sparigliando la concorrenza) - ci sono anche Elon Musk, il francese Bernard Arnault, patron del gruppo del lusso Lvmh, il fondatore di Microsoft Bill Gates e il suo ceo per una vita Steve Ballmer, il co-fondatore di Oracle Larry Ellison, gli inventori di Google Larry Page e Sergey Brin, il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg e il finanziere Warren Buffett. Hanno incrementato il loro patrimonio al ritmo di 15 mila dollari al secondo, 1,3 miliardi di dollari al giorno. «Detengono una ricchezza sei volte superiore al patrimonio del 40% più povero della popolazione mondiale, composto da 3,1 miliardi di persone», ha tuonato Gabriela Bucher, direttrice di Oxfam International chiedendo ai governi di intervenire. In Italia la tendenza è incentivata da una norma prorogata da 20 anni a cui nessuno ha mai posto rimedio. Si chiama imposta sulle plusvalenze delle partecipazioni azionarie. Un'aliquota fiscale agevolata, attorno all'11%, confermata di anno in anno, che decreta l'Italia come un Paese estremamente «ospitale» per i «padroni», cioè chi ha quote di controllo di società ad azionariato diffuso. Scrive Oxfam che nel nostro Paese la quota di ricchezza detenuta dal top-1% supera oggi di oltre 50 volte quella detenuta dal 20% più povero dei nostri connazionali. Nei 21 mesi tra marzo 2020 e novembre 2021 il numero dei miliardari italiani è aumentato di 13 unità e il valore aggregato dei patrimoni dei super ricchi è cresciuto del 56%, toccando 185 miliardi alla fine di novembre. | 40 miliardari italiani più ricchi – in testa tra i primi Giovanni Ferrero, Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica, Giorgio Armani, Stefano Pessina (presidente di Walgreens Boots Alliance), Massimiliana Landini Aleotti, proprietaria della Menarini, Silvio Berlusconi, John Elkann e la dinastia di famiglia Agnelli, Piero Ferrari (che detiene il 10% della casa di Maranello) e Luca Garavoglia, patron di Campari - posseggono oggi l'equivalente della ricchezza del 30% degli italiani più poveri (18 milioni di persone). Un numero aumentato di circa 1 milione negli ultimi due anni nonostante bonus e reddito di cittadinanza.
Mi piace
Commenta
Condividi

Nessun commento:

Posta un commento