Venerdì prossimo al Liceo Umberto si svolgerà una giornata di studio su alcuni intellettuali e letterati la cui eredità è dissipata, traendo spunto dal bellissimo libro di Francesco Virga Eredità dissipate. Gramsci Pasolini Sciascia, Diogene Editore, Bologna 2022.
Antonina Nocera, Mario Pintacuda, Bernardo Puleio e Francesco Virga introdurranno i lavori dialogando tra loro intorno a questi grandi autori del nostro Novecento: Gramsci-Pasolini-Sciascia e Camilleri.
Nella mia relazione di venerdì partirò da alcuni giudizi storici. Per esempio da questo famoso passo di Pirandello inserito ne I vecchi e i giovani:
“E qual rovinío era sopravvenuto in Sicilia di tutte le illusioni, di tutta la fervida fede, con cui s’era accesa alla rivolta! Povera isola, trattata come terra di conquista! Poveri isolani, trattati come barbari che bisognava incivilire! Ed eran calati i Continentali a incivilirli: calate le soldatesche nuove, quella colonna infame comandata da un rinnegato, l'ungherese colonnello Eberhardt, venuto per la prima volta in Sicilia con Garibaldi e poi tra i fucilatori di Lui ad Aspromonte, e quell'altro tenentino savojardo Dupuy, l'incendiatore; calati tutti gli scarti della burocrazia; e liti e duelli e scene selvagge; e la prefettura del Medici, e i tribunali militari, e i furti, gli assassinii, le grassazioni, orditi ed eseguiti dalla nuova polizia in nome del Real Governo; e falsificazioni e sottrazioni di documenti e processi politici ignominiosi: tutto il primo governo della Destra parlamentare! E poi era venuta la Sinistra al potere, e aveva cominciato anch’essa con provvedimenti eccezionali per la Sicilia; e usurpazioni e truffe e concussioni e favori scandalosi e scandaloso sperpero del denaro pubblico; prefetti, delegati, magistrati messi a servizio dei deputati ministeriali, e clientele spudorate e brogli elettorali; spese pazze, cortigianerie degradanti; l'oppressione dei vinti e dei lavoratori, assistita e protetta dalla legge, e assicurata l'impunità agli oppressori...”
L. Pirandello, I vecchi e i giovani
Bernardo Puleio
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