David Grossman: ecco come difendiamo la democrazia in Israele dagli attacchi della destra
Lo scrittore intervistato da Repubblica
Su Repubblica dell’8 marzo Francesca Caferri intervista lo scrittore israeliano David Grossman a proposito delle manifestazioni che da nove settimane, di sabato, si svolgono in Israele – i partecipanti sono sempre centinaia di migliaia – per protestare contro la riforma della Giustizia del governo di destra, anche estrema, guidato ancora una volta da Benjamin Netanyahu.
Il primo ministro israeliano sarà a Roma nelle prossime ore per incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “Forse per dimostrare che non ha paura di lasciare il Paese anche in un momento così delicato. Forse per cercare l’appoggio di un governo di destra come il suo. Di certo non è un caso: tutto ciò che fa Netanyahu è concepito in maniera machiavellica”, dice Grossman.
Queste alcune delle parole di Grossman:
“Siamo preoccupati che ci venga imposto un nuovo sistema di poteri e che questo cambi l’idea stessa di giustizia in Israele, nonché aspetti importanti delle nostre vite. Se passerà la riforma, la Knesset (il parlamento israeliano, ndr) avrà la possibilità di passare sopra alla Corte suprema: questo significa che la Corte non potrà più abrogare leggi promulgate dal Parlamento. Per farle un esempio: la Knesset potrà far passare, magari con un solo voto di scarto, leggi contro le minoranze (compresi gli arabi israeliani e i gay) e quelle entreranno in vigore senza la possibilità che vi sia alcun bilanciamento. Per rendere il tutto più chiaro ai lettori italiani, voglio ricordare che l’equilibrio fra i poteri in Israele è molto delicato: non c’è una Costituzione scritta e c’è un solo ramo di Parlamento. Se questa legge passa significa che chi controlla la Knesset controlla tutto. Io penso – e con me lo pensano centinaia di migliaia di persone – che un Paese non possa funzionare in maniera democratica se c’è un solo centro che ha in mano tutto il potere”.
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