Karl Korsch. Dal consiliarismo al marxismo critico
Storia di un libro
Come le persone, i libri hanno una storia e non nascono a caso. Questo libro apparve, con un titolo diverso, nel 2004 in un momento particolare della mia vita. Avevo deciso di abbandonare la militanza attiva, iniziata nel 1966 e, pur in forme organizzative diverse, continuata fino ad allora seguendo le fasi della lotta politica in Italia, dalla fase ascendente '68- '77 al riflusso e infine alla pax berlusconiana. In quasi quarant'anni era cambiato il mondo. Non esisteva più l'URSS, la Cina si era trasformata, abbandonando di fatto il maoismo e diventando sempre più una grande potenza imperialista, la grande fabbrica fordista stava scomparendo, persino il granitico PCI non esisteva più. Non parliamo poi della crisi irreversibile dell'estrema sinistra e del percorso ormai in discesa di Rifondazione comunista che pure al suo nascere aveva destato non poche speranze negli orfani di tutte le chiese del comunismo nostrano. Era evidente per chi aveva occhi per vedere che si andasse verso una fase di stagnazione delle lotte e di crescente passività sociale. Fino ad allora, mi ero sempre considerato un militante e non un semplice osservatore esterno. Ma col trascorrere degli anni il mondo non era più quello del '68 e nemmeno io ero più il giovane di allora.
E dunque che fare? Nel mazzo delle possibili “uscite di sicurezza” utilizzate dalla mia generazione, compreso il rigetto totale di ogni forma di impegno e il ritorno all'ordine rassicurante dei padri, la mia scelta è stata di riprendere a studiare, per cercare di capire meglio cosa davvero fosse accaduto in quegli anni e quali potessero essere le prospettive future. E studiare significava innanzitutto, come è sempre stato per ogni generazione, riprendere in mano i sacri testi e rileggerli non per trovarvi ricette per il presente, ma per ricostruire un minimo di cassetta degli attrezzi utile ad una ricerca non schiacciata totalmente sul presente di una politica diventata teatrino per quelli che il mio amico ed editore Roberto Massari ha efficacemente definito i “forchettoncini rossi”. Una mini nomenclatura di ex leader e leaderini, ormai totalmente decotti, incuranti del senso del ridicolo e disposti ad ogni giravolta pur di non abbandonare poltrone, redazioni, comparsate televisive e relative prebende. O, per restare su un piano più nobile, ma altrettanto residuale, la galassia dei gruppi bordighisti, trotskisti o comunque rifacentesi al leninismo e all'esperienza della Terza Internazionale prima della degenerazione stalinista. Una esperienza storica, quella del comunismo novecentesco, tragicamente grande, ma ormai finita e dunque a cui guardare, come già accaduto con l'anarchismo, prevalentemente sul piano della ricerca storica, non certo della militanza attiva.
La ricerca su Korsch parte da qui e dall'incontro con Yurii Colombo, anche lui rivoluzionario in libera uscita, allora esordiente editore ed oggi giornalista free lance e autore di libri interessanti sulla Russia putiniana. In occasione di un paio di incontri, oltre che a dar fondo alle mie riserve di whisky, avevamo concordato sull'importanza di Karl Korsch per un approccio critico al marxismo e sulla scarsa conoscenza che in Italia si aveva del suo percorso politico ed umano. Da quelle vivaci discussioni al libro il passaggio è stato automatico. Il saggio, uscito in coedizione con Colibrì, ebbe una buona accoglienza, a partire dal “lancio” alla Libreria Calusca di Milano. Un momento che mi è particolarmente caro ricordare, non solo per il livello di partecipazione e di dibattito, ma soprattutto perché fu l'ultima occasione di incontro con Sergio D'Amia, amico fraterno dai tempi della Quarta. Un compagno di una umanità straordinaria come raramente mi è capitato di trovarne nel mio lungo viaggio attraverso la sinistra. Inutile dire che la tiratura non era certo da bestseller e dunque nel giro di pochi mesi e di una decina di presentazioni in giro per l'Italia il libro andò esaurito. Non molto tempo dopo anche l'esperienza editoriale della Giovane talpa, la casa editrice di Yurii, si concluse. E così, tanto per citare il Grande Vecchio, il libro restò abbandonato alla critica roditrice dei topi sugli scaffali delle Biblioteche che lo avevano acquisito.
A distanza di quasi vent'anni, il libro riappare ora in una nuova versione aggiornata e rivista. Nel frattempo il mondo è cambiato. Covid e guerra in Ucraina sono stati solo gli ultimi atti di questo profondo cambiamento. Ma l'interesse per il pensiero e l'opera di Korsch rimane. Lo dimostrano le numerose richieste che in questi anni mi sono pervenute da ricercatori accademici come da semplici militanti italiani e stranieri. Da qui la decisione di riproporlo. La nuova edizione sarà disponibile nelle librerie o direttamente presso l'editore, a partire da aprile.
Giorgio
Amico
Karl Korsch. Dal consiliarismo al marxismo critico
Massari
Editore, 2023
266 pp. - 20 euro
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