13 marzo 2023

RIPARTIRE DA DON MILANI





 

Non abbiamo patria

Andrea Guerrizio
13 Marzo 2023

Salire a Barbiana è sempre una boccata d’ossigeno sferzante per la coscienza, uno schiaffo di vento che si fa brezza all’interno e chiama al movimento. Salire a Barbiana con decine di giovani che stanno svolgendo il loro Servizio Civile in tutta Italia – anche per ricordare Massimiliano di Tebessa, ucciso per il suo rifiuto, motivato dal messaggio cristiano, di servire l’esercito romano – è il rinfrancante desiderio di continuare a essere fedeli a un impegno per un presente più giusto e accogliente.

Saliamo a Barbiana con dentro al cuore le parole della Lettera ai cappellani militari riascoltate poco prima dalla voce una studentessa di Borgo San Lorenzo (Firenze):

“Non discuterò qui l’idea di Patria in sé. Non mi piacciono queste divisioni. Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri…”.

Parole che ancora oggi sono di una attualità drammatica; parole che suonano ancora più forti arrivando di fronte alla casa canonica nel silenzio di una assolata domenica mattina di marzo: un luogo che istintivamente allontana dal mondo sempre più carico di violenza, invitando a rinchiudersi almeno per qualche ora nella bellezza della natura che lo circonda.

E così si fa forte il messaggio di speranza e chiamata all’impegno che continua a germogliare in quella canonica: da lì, da quel luogo remoto dove era stato destinato quasi fosse un esilio, Lorenzo Milani ha saputo costruire con tanti ragazzi e ragazze un’esperienza di cambiamento profondo sia sul piano educativo che politico (e per i credenti anche sul piano religioso), un’esperienza che si è fatta storia e che non smette dopo cinquant’anni di alimentare una nuova cultura politica:

“Conoscere i ragazzi dei poveri e amare la politica – dice uno degli stralci di Lettera a una Professoressa appeso al muro dell’officina – è un tutt’uno. Non si può amare creature segnate da leggi ingiuste e non volere leggi migliori”.


[Andrea Guerrizio, Caritas di Roma]


LEGGI ANCHE:




Nessun commento:

Posta un commento