Iniziamo a tirare le somme del governo Meloni
La destra italiana ha avuto una chance, era necessario giudicarla sulle
cose. Il tempo è passato, e si possono iniziare a tirare le somme. Che possono
essere riassunte in breve: non è all'altezza delle sfide del paese.
1) in politica estera ha superato in sudditanza e incapacità di garantire
un minimo di sovranità persino i peggiori governi piddini.
2) riguardo alla scuola e all'intero sistema formativo, al di là di qualche
cianfrusaglia retorica miseramente fallita peraltro, non ha idee ne' uomini che
possano pensare o che semplicemente capiscano le poste in gioco in una società
della conoscenza.
3) sul piano sociale di "destra sociale" non se ne è vista, e
nella realtà questo governo è lo scendiletto di Confindustria. Un mero governo
delle classi ricche e, spesso, parassitarie.
4) sulla sanità continua il processo di distruzione e liquidazione della
sanità pubblica iniziato dalla signora Serrachiani.
5) sul piano del nepotismo e del familismo, cancro della società italiana,
ha superato i peggiori momenti del pd, che pure di familismo vive.
Ma più importante di tutto, ha mostrato di essere priva di classe
dirigente, ridotta a soggetti volgari e senza visione, così come di essere
priva di cultura.
Non è neanche una forza conservatrice, perché neanche comprende che la
tradizione è una vita che si rinnova mantenendo il proprio principio di
sviluppo culturale.
Non è una destra tradizionalista, ma semplicemente arretrata, senza
cultura, senza visione, senza comprensione delle radici a cui pure si richiama
senza comprenderle.
Insomma, siamo caduti dalla padella alla brace!
VINCENZO COSTA
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