Questa intervista a Pier Paolo #Pasolini risale a
parecchio tempo fa; alcuni anni, durante i quali è passata più volte dal
cassetto al tavolo di redazione della rivista cui l’autore collaborava. Tante
volte esumata, altrettante volte accantonata, pochè alternativamente venivano
giudicati “al momento inopportuni” l’intervista stessa e il personaggio che ne
era protagonista.
Adesso, viene infine pubblicata, pur con tutto il suo carico temporale, per
due precisi motivi: anzitutto perché ora se ne ha la libera possibilità, in
secondo luogo perché il suo contenuto - pur datato in alcuna connotazioni
marginali - appare tuttora meritevole di attenzione e di esame.
Pubblichiamo anche le correzioni fatte da Pasolini: "Lui ritenne
particolarmente originale ed importante il nostro colloquio. Per questo,
all'indomani mi telefonò per chiedermi di portargli il mio dattiloscritto, per
rivederlo, poiché voleva che ogni sua parola esprimesse dettagliatamente e
compiutamente il suo pensiero. Il giorno successivo mi chiamò per chiedermi di
tornare da lui a ritirare il testo approvato. Con mia sorpresa, le annotazioni
non furono moltissime, ma estremamente precise, e comunque rispettose
dell'integrità del mio resoconto, di cui riconobbe l'assoluta
correttezza."
Grazie al giornalista Giacomo Carioti per la sua gentilezza.
Pier Paolo
Pasolini. "Fui antimoderno, sognai Platone. Note di un antico incontro con
Pasolini". Intervista di Giacomo Carioti (direttore responsabile) sulla
"Rivista Machina", Spettacolo e comunicazione, anno primo-numero,
primo-aprile 1977, pp.14-17.
Pezzo
ripreso da CITTA’ PASOLINI
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