Propongo oggi un'agile recensione di due importanti libri di economia-politica che aiutano a capire quello che è accaduto in Italia e nel mondo negli ultimi anni. (fv)
Clara E. Mattei, Operazione austerità. Come gli economisti
hanno aperto la strada al fascismo – Einaudi 2023
Clara E. Mattei, L’economia
è politica. Tutto quello che non vediamo dell’economia e che nessuno racconta
– Fuoriscena 2023
La
Professoressa Chiara E. Mattei che
insegna economia alla New School for Social Research di New York è una
talentuosa ricercatrice che ha scritto un importante saggio – The capital
order- pubblicato negli USA nel 2022 e tradotto in italiano e pubblicato da
Einaudi nel 2023 con una copertina e un titolo assai discutibili: infatti la
prima, che rappresenta due mani che spezzano un pane circonfuso di luce, fa
pensare a un libro di una setta di ispirazione paleocristiana, il secondo
– Operazione austerità - al noto film con Gary Grant – Operazione
sottoveste -, potenza delle direzioni
editoriali che sanno di marketing.
A dispetto di tutto ciò, la ricerca che viene
condotta va alle radici della austerità, rintracciate negli anni Venti del
secolo scorso nelle iniziative di alcuni alti funzionari governativi dei
dicasteri economici britannici e, come viene detto nel sottotitolo, dagli
economisti, in particolare italiani, che hanno aperto la strada al fascismo.
Dopo la rivoluzione del 1917 e la Grande guerra, le aspettative dei lavoratori,
organizzati nei sindacati e nei partiti di classe, andavano nella direzione di
un miglioramento delle proprie condizioni materiali di vita e, soprattutto,
nella compartecipazione alle scelte economiche e politiche nei rispettivi
paesi. Le forze del capitale reagirono imponendo l’austerità, una politica
economica volta a disciplinare i lavoratori costringendoli a consumare di meno
e a produrre di più, garantendo, al contempo, adeguati livelli di profitto e
permettendo al sistema di mantenersi. Questa semplice ricetta ha funzionato
bene nei paesi di più antica democrazia parlamentare, in cui i partiti dei
lavoratori erano su posizioni riformiste, meno bene nei paesi come l’Italia con
forze del lavoro orientate in senso rivoluzionario, che hanno tentato di farsi
valere con l’occupazione delle fabbriche, per le quali è stata necessaria anche
la dura repressione fascista. L’austerità ha continuato ad essere durante il
regime fascista la stella polare della economia, ne sono la dimostrazione: la
difesa della lira con il conseguente aumento del costo del denaro e
l’abbattimento dei consumi interni, le privatizzazioni delle industrie in
difficoltà pagate col denaro pubblico per rimborsare gli imprenditori, i tagli
sistematici dei salari dei dipendenti pubblici e privati. Tale indirizzo di
politica economica non è venuto meno nemmeno dopo il secondo conflitto mondiale
e arriva fino a noi con i cosiddetti tecnocrati, cioè esperti di austerità,
come Andreatta, Ciampi, Dini, Monti, Fornero, Draghi, a cui la politica si
affida, in nome della economia pura, quando non riesce a contrastare
efficacemente le richieste dei lavoratori organizzati. Provvedimenti come l’aumento
del tasso di sconto, l’autonomia della Banca d’Italia, il taglio della scala
mobile, le privatizzazioni, i rapporti di lavoro flessibili e precari, licenziamenti
più facili, salari bloccati, aumento della disoccupazione, jobs act, pareggio
del bilancio in Costituzione, tagli delle risorse per lo stato sociale, in
particolare per scuola e sanità, sono la dimostrazione che l’austerità è più
che mai in auge. Il risultato è una insostenibile sperequazione sociale con
ricchi sempre più ricchi e poveri in aumento e sempre più poveri anche se
lavorano.
La
professoressa Mattei, nel suo lavoro documentatissimo, pieno di passione e
frutto di molti anni di fatica, dimostra di avere assimilato il meglio della
tradizione storicistica italiana e, in special modo, la lezione di Gramsci, di
cui riprende il rapporto tra sovrastruttura e struttura, con riferimento alla
economia ritenuta scienza esatta che impone l’austerità come necessità naturale
a vantaggio di tutti. Lo smascheramento di tale falsità diventata, ahinoi, una
vulgata largamente condivisa, è il merito grandissimo del saggio e dell’Autrice.
Gli stessi temi, appena esposti per sommi capi,
sono oggetto del secondo saggio, indicato nell’intestazione e scritto
direttamente in italiano, che risulta più agile e che rivela un chiaro intento
divulgativo.
Palermo 29 gennaio 2024
Rino Marotta
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