22 gennaio 2024

GRAMSCI NEL RICORDO DI PASOLINI 1 e 2

 



Il 22 gennaio del 1891 nasce Antonio #Gramsci. Noi ricordiamo Gramsci attraverso la rievocazione della visita di Pier Paolo #Pasolini alla sua tomba, con un bellissimo scatto di Paolo Di Paolo che ferma il tempo.

"Le ceneri di Gramsci" (1954) fa la differenzia tra Pasolini e tutti gli altri poeti, scrittori del suo tempo perché in ogni sua opera poetica fa emergere questa equazione unica e irripetibile, originalità e diversità che insieme producono una grande bellezza. Originalità di scrittura e di genio poetico.

Pasolini, quella sera di maggio, visita il Cimitero degli inglesi a Roma al crepuscolo di un pomeriggio mentre percepisce che il giorno è freddo e grigio come se fosse una giornata autunnale. Tra Porta San Paolo e Testaccio, la strada nuda e deserta, immota era immersa in una luce vivida che di sbieco illuminava le pietre brune e le rovine della mura aureliane.

Egli si accorge che in questa giornata tutte le sue speranze e illusioni di rifare la sua vita personale e di cambiare l’Italia sono svanite. Il grigio del cielo, il verde scuro dei pini e dei cipressi, il rosa e l'ocra dei mattoni delle case, erano spenti.

Quella sera di maggio, adagiato su un lieve declivio ai piedi della Piramide Cestia, emerge il Cimitero degli Inglesi, con una selva di tombe di pietra in un labirinto di siepi annegate nella penombra dei muri lacerati. Tutto era velato come certi fotogrammi di un vecchio film.

A questo punto si rivolge a Gramsci, sepolto nella tomba di quel cimitero, non lontano da John Keats e Percy Bysshe Shelley, e Pasolini dice che lui, nel maggio del 1919, aveva avuto la forza e anche il coraggio di "delineare l'ideale che illuminava" con la speranza di cambiare l’Italia e "già con la sua magra mano" scriveva l’ideale (politico e filosofico) che ancora oggi illumina il silenzio di Pasolini.

Però Gramsci, "umile fratello" del nostro poeta, non può più guidarli, perché è sepolto e confinato in quel cimitero; al cimitero arriva solo dal quartieri limitrofo, il Testaccio, qualche colpo di martello mentre "intorno spiove".

📷Pasolini davanti alla tomba di Gramsci© PaoloDi Paolo/ArchivioDi Paolo/Tutti i diritti riservati

➡https://shorturl.at/iorV0

Pezzo ripreso da CITTA'  PASOLINI


Da LE CENERI DI GRAMSCI

IV
Lo scandalo del contraddirmi, dell'essere
con te e contro te; con te nel core,
in luce, contro te nelle buie viscere;
del mio paterno stato traditore
- nel pensiero, in un'ombra di azione -
mi so ad esso attaccato nel calore
degli istinti, dell'estetica passione;
attratto da una vita proletaria
a te anteriore, è per me religione
la sua allegria, non la millenaria
sua lotta: la sua natura, non la sua
coscienza: è la forza originaria
dell'uomo, che nell'atto s'è perduta,
a darle l'ebbrezza della nostalgia,
una luce poetica: ed altro più
io non so dirne, che non sia
giusto ma non sincero, astratto
amore, non accorante simpatia...
Come i poveri povero, mi attacco
come loro a umilianti speranze,
come loro per vivere mi batto
ogni giorno. Ma nella desolante
mia condizione di diseredato,
io possiedo: ed è il più esaltante
dei possessi borghesi, lo stato
più assoluto. Ma come io possiedo la storia,
essa mi possiede; ne sono illuminato:
ma a che serve la luce?
🎬 Intervista di Fernaldo Di Giammatteo a Pasolini, intitolata "Le confessioni di un poeta" realizzata nel 1967, per la Tv svizzera RTSI, Lugano © RSI ARchivi/Tutti i diritti riservati
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https://bit.ly/3qFpDqA 


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