Ricorre tra qualche giorno la morte di Rosa Luxemburg, la più fedele teorica e interprete del pensiero marxiano secondo Lukacs.
Ho ripreso in mano il libro di Dalmasso non tanto per rivedere il suo pensiero quanto per scoprire l'aspetto suo più intimo che si rivela specialmente nelle Lettere. Lettere scritte nel silenzio e nell'oppressione della prigione dove nonostante Rosa non perde la sua umanità.
Tuttavia mi sono appassionata alla Rosa rivoluzionaria, sin dalla opposizione a ogni forma di nazionalismo nella sua Polonia natia. Un nazionalismo sterile che " copre" ogni conflitto di classe. Oppositrice allo stesso modo della revisione del pensiero di Marx in senso socialdemotrico come quello di Bernestein che prevede di muoversi all'interno del Capitale scendendo a patti con questo, per esserne comunque sconfitto.
Lo stesso, oppositrice di ogni forma di supremazia dei burocrati del partito leninista. Invece promotrice di una visione rivoluzionaria in cui le masse si fanno protagoniste di una vera democrazia.
La sua attualità è sorprendente se leggiamo il mondo di oggi con il suo sguardo.
IVANA RINALDI
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