Dal sito http://www.nazioneindiana.com riprendo una splendida poesia di Paul Celan tradotta in italiano da Helena Janeczek
CORONA
Dalla mano l’autunno mi mangia la sua foglia: siamo amici.
Sgusciamo il tempo dalle noci e gli insegniamo a camminare:
il tempo rientra nel guscio.
Nello specchio è domenica,
nel sogno si dorme,
la bocca dice il vero.
Il mio occhio discende al sesso dell’amata:
ci guardiamo,
diciamo cose oscure,
ci amiamo l’un l’altra come papavero e memoria,
dormiamo come vino nelle conchiglie,
come il mare nel fiotto della luna.
Abbracciati stiamo alla finestra, dalla strada ci guardano:
è tempo che si sappia!
E’ tempo che la pietra si accomodi a fiorire,
che all’inquietudine batta un cuore.
E’ tempo che sia tempo.
E’ tempo.
Testo originale
Aus der Hand frißt der Herbst mir sein Blatt: wir sind Freunde,
Wir schälen die Zeit aus den Nüssen und lehren sie gehn:
die Zeit kehrt zurück in die Schale.
Im Spiegel ist Sonntag,
im Traum wird geschlafen,
der Mund redet wahr.
Mein Aug steigt hinab zum Geschlecht der Geliebten;
wir sehen uns an,
wir sagen uns Dunkles,
wir lieben einander wie Mohn und Gedächtnis,
wir schlafen wie Wein in den Muscheln,
wie das Meer im Blutstrahl des Mondes.
Wir stehen umschlungen im Fenster, sie sehen uns zu von der Straße:
es ist Zeit, daß man weiß!
Es ist Zeit, daß der Stein sich zu blühen bequemt,
daß der Unrast ein Herz schlägt.
Es ist Zeit, daß es Zeit wird.
Es ist Zeit.
La traduzione è mia. Se ne avete fatte o ne conosceste altre che vi piacciono, vi invito a pubblicarle nei commenti. Tradurre poesia (non solo "oscura") è sempre approssimazione, ermeneutica. hj
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