Investire nella cultura anche in tempo di crisi.
Anche questo segna la differenza fra la Francia (e il resto
dell'Occidente) e un'Italia che non sa uscire da un provincialismo
gretto e parrocchiale a misura dei padroncini arricchiti della "Padania" o dei compagni di merende di Arcore.
Marilena Pirrelli - Marsiglia inaugura il museo del Mediterraneo
Marsiglia ha finalmente
il suo Museo delle Culture d'Europa e del Mediterraneo, un museo che
aspettava da più dieci anni, un sogno da 191 milioni di euro che si
concretizza in questa città (la seconda di Francia) piena di
contrasti e schiacciata dalla disoccupazione. Il museo MuCem le
assomiglia, nasce come cittadella multiculturale tra cielo e mare,
aprirà al pubblico venerdì 7 giugno, ma è stato inaugurato oggi da
Francois Hollande, venuto nella città l'ultima volta da candidato.
Oggi Marsiglia torna a far parlare di sè in veste di capitale della Cultura 2013: il MuCem è innanzi tutto il J4, un cubo di vetro scenograficamente posato in riva al mare, rivestito da una trina irregolare di cemento e ancorato al vecchio molo da cui prende il nome. A due passi da lì ci sono gli hangar e l'antico forte Saint-Jean, il progetto è firmato dal francese Rudy Ricciotti, che di recente ha realizzato anche il nuovo dipartimento di Arti dell'Islam al Louvre.
Oggi Marsiglia torna a far parlare di sè in veste di capitale della Cultura 2013: il MuCem è innanzi tutto il J4, un cubo di vetro scenograficamente posato in riva al mare, rivestito da una trina irregolare di cemento e ancorato al vecchio molo da cui prende il nome. A due passi da lì ci sono gli hangar e l'antico forte Saint-Jean, il progetto è firmato dal francese Rudy Ricciotti, che di recente ha realizzato anche il nuovo dipartimento di Arti dell'Islam al Louvre.
Il MuCem, che si estende su 44mila metri quadrati, non è solo un museo, ma un "territorio" che si estende su tre siti. Dalla terrazza del J4, una passerella di 135 metri sul mare porta al forte Saint-Jean, perfettamente restaurato e ormai accessibile al pubblico. Qui, 25 intime stanze, come vetrine, sono trasformate in luoghi di esposizione. C'è infine il Centro di Conservazione e Risorse di Marsiglia, adibito soprattutto a deposito. Sono state trasferite qui le collezioni del museo parigino delle Arti e Tradizioni popolari creato nel 1937 e chiuso nel 2005.
Ci sono voluti un anno e più di cento rimorchi per trasportare da Parigi più di 250mila oggetti, stampe e foto. Circa 400 pezzi, il 50-60% dei quali appartengono al MuCem, sono esposti da venerdì nella Galleria del Mediterraneo, creata al piano terra del J4, dove si ripercorre, in modo didattico, la storia delle civiltà del Mediterraneo. La mostra sarà rinnovata ogni tre anni. Fino al gennaio 2014 si tengono altre due mostre, "Il Blu e il Nero, un sogno mediterraneo" e "Nel bazar dei generi, maschile e femminile nel Mediterraneo". L'impatto col MuCem non è lo stesso che si ha con un classico museo d'arte. Per il direttore scientifico delle collezioni, Zeev Gourarier, bisogna viverlo come un "museo di società e di idee", che parla delle genti e dei fenomeni di società. "È un luogo inedito. È il primo museo al mondo dedicato alle culture del Mediterraneo, aperto a dibattiti senza tabù con salti tra passato e presente", ha aggiunto Bruno Suzzarelli, presidente del MuCem. Altro motivo di orgoglio per la città è che per la prima volta in Francia una collezione nazionale ha lasciato la capitale per essere integralmente trasferita in un capoluogo regionale.
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