Da una carissima amica ricevo e pubblico volentieri quanto segue:
Non lontano da Comiso, la Cruise Town di bufaliniana memoria, la
storia, variando, si ripete: a Niscemi
(CL), a pendere sulle sorti del territorio e della salute del popolo siciliano
è il cosiddetto MUOS. La sigla sta per Mobile
User Objective System, un sistema di antenne ad altissima frequenza, di
proprietà e al servizio del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti,
destinato ad interconnettere tutti gli utenti mobili delle forze armate
americane, dal militare singolo ai sottomarini: un mezzo, insomma, mirante ad
attestare la superiorità militare statunitense.
I
lavori per la installazione delle antenne hanno interessato un’area ricadente
nella riserva naturale “Sughereta”, zona ospitante varie specie di mammiferi,
rettili e uccelli, molte delle quali protette perché a rischio d’estinzione.
Nel suo libro-inchiesta Un Eco
MUOStro a Niscemi (Edizioni Sicilia Punto L, 2012, Catania), il
giornalista A. Mazzeo, sulla scorta di rapporti scientifici afferma che:
«Emissioni estremamente intense come quelle generate all’interno del fascio di
microonde del MUOS sono in grado di ferire un uccello in volo a centinaia di
metri dalla sorgente, e in alcuni casi forse anche ucciderlo». Senz’altro ci si
domanda: quali ricadute avrà la presenza prossima del MUOS sulla salute nostra,
dei nostri figli? Antonio Mazzeo ha rilevato le incongruenze, il
pressappochismo dello Studio di Incidenza
Ambientale della Marina USA, che non avrebbe affrontato con il dovuto
scrupolo il problema degli effetti possibili che esposizioni a lungo termine ai
campi elettromagnetici del MUOS possono sortire sulla salute delle popolazioni.
Anche la Commissione Internazionale per
la Sicurezza ElettroMagnetica (ICEMS) sostiene che «l’esposizione a
specifici campi a bassa frequenza (ELF) può
aumentare il rischio di cancro nei bambini ed indurre altri problemi di salute
sia nei bambini che negli adulti».
A
queste voci si uniscono quelle dei professori Massimo Zucchetti e Massimo
Coraddu (Politecnico di Torino), che lo scorso 4 novembre 2011 hanno presentato
un rapporto autonomo sul MUOS, rilevandone la nocività per la salute della
popolazione.
Tutto ciò senza considerare ancora il pericolo
continuo rappresentato, scrive Mazzeo, da «I
rischi
d’interferenza [che] investono potenzialmente tutto il traffico aereo della
zona circostante il sito d’installazione del MUOS». Nel raggio di 70 Km si
trovano infatti ben tre scali aerei: Comiso, Fontanarossa e Sigonella.
La coscienza di una realtà tanto grave ha
spinto una moltitudine di persone ad ingaggiarsi personalmente nella lotta di
resistenza a questo progetto: nonne, mamme, ragazzi, persone di ogni età e
occupazione oppongono, spesso col proprio corpo, un pacifico scudo
all’avanzamento di questo progetto di morte che, a dispetto della sospensione
dei lavori decretata da Rosario Crocetta, procede regolarmente sotto la
protezione, spesso violenta, delle forze armate italiane. Evidentemente il
problema è grave, e ci riguarda tutti, poiché l’etere non conosce soluzione di
continuità. Primo passo per noi rosolinesi è informarci, attraverso tutti i
mezzi a nostra disposizione (segnaliamo il sito www.nomuosniscemi.it). Vi invitiamo perciò a
prendere parte, il prossimo martedì 11
giugno alle ore 20.00, all’incontro informativo sul MUOS, che si terrà
presso il pub Mad in C.so Savoia.
Alcuni attivisti No MUOS, insieme al giornalista A. Mazzeo, metteranno in
comune la propria esperienza di militanza e indagine, aiutandoci a capire cosa
è accaduto e accade a Niscemi, che ci riguarda tutti molto da vicino.
Doroty Amenia
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