La notizia data ieri da diversi giornali, secondo la quale il Vescovo di Palermo ha fissato nuove regole per le comunità religiose, stimola a porsi alcune domande:
1) Quanti mafiosi e massoni sono presenti oggi nelle confraternite?
2) Mafiosi e massoni oggi hanno ancora bisogno di coperture religiose?
Palermo, diktat del vescovo: "Fuori dalle confraternite mafiosi, massoni e condannati"
Lo ha deciso l'arcivescovo
di Palermo, Corrado Lorefice, che ha firmato un decreto in cui detta
nuove regole per le comunità religiose
Fuori dalle confraternite mafiosi, massoni e condannati. Lo ha deciso l'arcivescovo di Palermo che ha firmato un decreto in cui detta nuove regole per le comunità religiose. È innegabile che "anche nella nostra amata Chiesa palermitana" ci siano "imbarazzanti e inaccettabili tentativi di fare delle Confraternite centri di una pratica fintamente religiosa per puro esibizionismo e folkrorismo, di esercizio di potere e, perfino, un alibi per persone di dubbia moralità sociale ed ecclesiale". Si spinge oltre Lorefice: "E' infatti - scrive - intrinsecamente inconciliabile l'agire malavitoso, tanto più che i ranghi di società di stampo mafioso, e l'appartenenza ad una delle tante nostre Confraternite che perseguono i fini propri della Chiesa".
L'arcivescovo cita la lettera dei vescovi siciliani nel venticinquesimo del famoso "convertitevi" di Giovanni Paolo II ad Agrigento e le parole di papa Francesco durante la visita a Palermo di settembre. E poi detta le regole. Chi fa parte delle Confraternite deve produrre il certificato dei carichi pendenti "in data non anteriore a tre mesi". "Consapevoli che una fedina penale pulita non necessariamente è indice di vita pulita, si dà mandato ai parroci e/o agli assistenti spirituali delle confraternite di accompagnare sempre la richiesta di ammissione ad una confraternita con una lettera che dia sufficiente garanzie circa la retta intenzione del richiedente".
Dopo un periodo di prova, bisognerà rilasciare un attestato di idoneità. Infine, con il decreto, si aggiunge una nuova norma: "Non possono essere accolti, quali membri della Confraternita, coloro che si sono resi colpevoli di reati disonorevoli o che con il loro comportamento provocano scandalo; coloro che appartengono ad associazioni di stampo mafioso o ad associazioni più o meno segrete contrarie ai valori evangelici. L'iscrizione alle associazioni massoniche 'rimane proibita' dalla Chiesa". E ancora: "I confrati che siano interessati da provvedimenti cautelari restrittivi della libertà personale, decadono dalla loro condizione di confrate, fino all'accertamento giudiziario della loro condizione"
LA REPUBBLICA, ed. Palermo del 21 febbraio 2019
Nessun commento:
Posta un commento