25 febbraio 2019

W. BENJAMIN A PORT BOU





Il 26 settembre 1940 a Port Bou, cittadina spagnola al confine con la Francia, si concluse la fuga senza fine di Walter Benjamin, un genio incompreso ucciso dalla ottusità e dalla cattiveria umana. Io sono stato a Port Bou a visitare la sua tomba. Stasera voglio ricordarlo  con le parole  struggenti di Antonio Devicienti.



Breve saggio balbettante (Port Bou: dedicato a Walter Benjamin)





studiare:………………..conoscere:……………….capire

e quegli occhi miopi dietro le lenti rotonde vedevano meglio e più in profondità; lo incontravi nella sala di lettura della Bibliothèque Nationale (scriveva di  rues,  boulevards, passages) contemporaneo ed epigono di Baudelaire – sodale e lettore di Baudelaire


studiare:……………….conoscere:……………….capire

questo è necessario perché è violento il ventre della storia (l’ascensione d’un violinista al cielo dentro il fumo del forno): il cielo a Port Bou, a Berlino, a Parigi (da qualche parte accade sempre che un caneuomo viene spinto bocconi sul marciapiede: lo sparo alla tempia)

studiare:……………….conoscere:……………….capire

quanto sei distante, dimmelo – quanto sei avversa sanguinosa storia al mio vivere; tu, sanguinosa storia, accadi malgrado e contro il mio pensare che studia, conosce, vuol capire:
c’è una valigetta dispersa nell’angoscia a Port Bou.

studiare:……………….conoscere:……………….capire
e tradurre

ma a Port Bou s’arriva sempre tardi sempre un attimo dopo un maledetto attimo dopo e avvicinarsi all’origine (ch’è perduta) e scandagliare sfuggenti risultanze del linguaggio e tradurre volgendo il dire per di qua verso la sorgente (rileggi Hölderlin: Andenken: andando, sempre andando per di là verso il confine) (Mandel’štam a Voronež fa esperienza della scrittura ultima, l’ultima prima della cancellazione del corpo) (e lo sa)
se a Port Bou talvolta nevicasse tradurrei la neve in preannuncio di sterminio e in un negozio d’ottica a Berlino una montatura metallica con lenti rotonde traduce l’assenza della presenza di Benjamin

studiare:……………….conoscere:……………….capire

(c’è ancora una valigetta dispersa nell’angoscia a Port Bou)

studiare:……………….conoscere:……………….capire:

e nella bocca la secchezza di quando monta l’angoscia.
I fascismi s’impossessano della mente e della lingua : che nella scrittura sia difesa la lingua dove abita l’uomo, dove la sua casa ha un tavolo per spartire il pane.
Se la pioggia di Berlino è sfilacciata di brandelli riarsi di libri il mite studioso costretto al coraggio raccoglie in due affaticate valigie manoscritti dove la lingua, bellissima (venera, tra i molti, il nome di Gotthold Ephraim Lessing e di Georg Christoph Lichtenberg) bellissima la lingua, la lingua tedesca s’inabissa a toccare il pozzo buio del secolo

studiare:……………….conoscere:……………….capire:

: la borsa, vuota, a Port Bou  chiede a noi ragione e una presa di posizione politica.

studiare:……………….conoscere:……………….capire:

i manoscritti stratificazioni di pensiero (stratificata Berlino che deve lasciare) (stratificata Parigi complessità dell’esserci e dell’abitarci)
ich Auswanderer ich Migrant
respinto alla frontiera
moi l’émigrant moi l’étranger
si porta nella borsa i manoscritti e tesi di filosofia della storia: la bellezza costruita sulla schiavitù di milioni e incrociare sguardi non sai se di sospetto o di paura – una camionetta stipata di corpi e il sudore degli altri addosso e il proprio sudore tra le dita dell’abbandono oppure il passo montano di notte, lupi armati tra gli alberi (l’odore della storia è un misto di sangue nel gocciolatoio del macello comunale e carne macerata nel salso delle acque territoriali)

studiare:……………….conoscere:……………….capire:

a Port Bou la stretta finale, a sé stessa fedele la catena dei respingimenti.

Da  https://rebstein.wordpress.com/2019/02/25/breve-saggio-balbettante-port-bou-dedicato-a-walter-benjamin/

Nessun commento:

Posta un commento