Musica e cinema raccontano la guerra
di Spagna.
Rudi Assuntino
Guerra di Spagna, una
lunga resistenza in otto canzoni
La guerra di Spagna (1936-1939) fu la prova generale del secondo conflitto mondiale e anticipazione di tragedie di sconvolgente attualità. Imperialismo, fascismo, inerzia delle potenze europee favorirono la sperimentazione di tecniche belliche disumane (come i bombardamenti aerei sui civili). La lotta di resistenza all’aggressione franchista fu anche però straordinaria occasione di solidarietà internazionale: almeno 50mila i volontari accorsi da 53 Paesi a sostegno della Repubblica. Quasi 5mila gli italiani.
Proprio in difesa di quel patrimonio, dei valori più alti che l’umanità seppe esprimere, l’Associazione italiana dei combattenti volontari antifascisti di Spagna (Aicvas), a chiusura delle celebrazioni dell’80mo anniversario di quegli eventi ha prodotto tra l’altro La lunga Resistenza, un documentario disponibile sul web, della durata di oltre 3 ore e mezza, di Italo Poma e per la regia di Luciano D’Onofrio, che racconta l’epopea degli antifascisti italiani con materiali di repertorio, interviste ai protagonisti quand’erano in vita e contributi scientifici di storici italiani, francesi e spagnoli.
Poi c’è la musica.
Per chi si è affacciato alla canzone politica agli inizi degli anni
Sessanta le canzoni della guerra di Spagna, 1936-1939, sono state un
testo fondamentale. E lo sono ancora, per raccontare quella guerra
che è stata anche nostra. Proviamo a farlo in otto canzoni.
1. EL QUINTO REGIMIENTO: 18 luglio 1936, all’indomani delll’insurrezione di Franco, il Partito comunista spagnolo fonda il V° Reggimento. Lo guida l’italiano Vittorio Vidali. Il tema musicale è popolare, lo ha raccolto, armonizzato e registrato Federico Garcia Lorca. Da qui nasce la ballata di Ivan Della Mea La Ringhera.
2. LOS CUATRO GENERALES: i 4 generali che guidano la rivolta marciano a novembre su Madrid che resiste anche grazie alle Brigate internazionali. Quanto al tema musicale, come sopra.
3. DIE THAELMANN KOLONNE: i volontari tedeschi, circa 5.000, subiscono terribili perdite durante la sua difesa. La musica è composta del famoso musicista tedesco Paul Dessau.
4. YARAMA VALLEY: i volontari americani, circa 3.200, raccolti nel Battaglione Lincoln hanno il battesimo del fuoco nel febbraio 1937 nella battaglia omonima presso Madrid. 1.500 di loro lasceranno la vita in Spagna. La musica è quella di The Red River Valley.
5. EL EJERCITO DEL EBRO/Viva la Quinze Brigada: nel 1938 le forze della Repubblica costretta alla difensiva su molti fronti dalle soverchianti forze militari degli insorti dai corpi di spedizione nazifascisti, sferrano il 25 luglio 1938 una potente controffensiva sul fiume Ebro che bloccherà per mesi la sorte della guerra. Sull’aria di un canto popolare.
6. A LAS BARRICADAS: quello anarchico è uno dei principali campi ideologici della Repubblica. La musica è quella della Warszawianka, inno dell’insurrezione antizarista del 1905. In rete ne circola una toccante versione, ricca di filmati, dei curdi siriani della Rojava.
7. EINHEITSFRONT (Canzone del Fronte Unito): inno comunista scritto da Bertolt Brecht musicato da Hanns Eisler, versioni in molte lingue. Quella francese è firmata dal premio Nobel per la Letteratura 1915 Romain Rolland.
8. CANCION DE BOURG-MADAME: alla vigilia della Conferenza di Monaco, il 21 settembre 1938 il nuovo presidente Juan Negrin, ordina il ritiro delle Brigate Internazionali. Questo è il loro saluto nel febbraio del 1939. Sull’aria dell’inno bolscevico Konarmejskaja (L’armata a cavallo), quella dei racconti di Isaac Babel’, musica dei fratelli Pokrass.
Se poi si vuole viaggiare su quella macchina del tempo che a volte è Internet, si può cercare Canciones de las brigadas internacionales, il canzoniere delle Brigate Internazionali, pubblicato a cura di Ernst Busch, a Barcellona, giugno 1938, 5° edizione, introduzione del poeta Rafael Alberti. In 88 canzoni, un quadro emozionante di un’epoca in cui lo scontro tra chi cantava Figli dell’officina e chi cantava La guardia rossa non si faceva solo con le canzoni.
Oltre che dalla voce
dei reduci, come arrivano questi canti in Italia? Nel 1961 la
Folkways pubblica un’antologia con sei canzoni del Battaglione
Lincoln cantate, tra gli altri, da Pete Seeger e Woody Guthrie e sei
canzoni «per la democrazia» cantate da Ernst Busch, grande figura
delle Brigate Internazionali e in seguito attore brechtiano. Uscirà
più tardi un’antologia analoga per la casa discografica Italia
Canta a cura di Sergio Liberovici e Michele Straniero, dello storico
gruppo torinese Cantacronache. A loro si deve anche una raccolta
clandestina uscita in Spagna di canti anti franchisti, pubblicata da
Einaudi con il titolo Canti della Nuova Resistenza Spagnola
1939/1961, che procurerà ad autori ed editore grossi guai
giudiziari. E grazie alla raccolta della Albatros, Cancion de
Bourg-Madame, vengono diffuse in Italia le composizioni del
cantautore spagnolo Chicho Sanchez Ferlosio, indicato come Anonimo
spagnolo, tra le quali Julian Grimau Hermano, Gallo rojo gallo negro,
La Hierba De Los Caminos, La Paloma De La Paz, Cancion Del Soldado e
altre.
La canzone che più di altre rappresenta la fine del franchismo è sicuramente L’Estaca del grande cantautore catalano Lluis Llach, eseguita in uno storico concerto a Barcellona nel gennaio del 1976. L’ho ascoltato nell’estate di quell’anno a Barcellona in un concerto tenuto nello spazio della cavea accanto alla locale università, vibrante di migliaia di bandiere catalane. Sul palco, a poca di distanza da lui, c’era il Censore: vigilava sulla conformità del testo cantato con quello approvato dalle autorità. Un paio di giorni dopo seguivo, per un nuovo concerto, Llach e i suoi musicisti lungo il sentiero di un paesino di montagna, e tutti quanti seguivamo il suo pianoforte a coda portato a spalla.
Un’altra storia di censura: nel 1970 Pete Seeger viene invitato a cantare in Spagna con l’espresso divieto di cantare le canzoni della guerra: non le canterà ma le eseguirà a banjo intonate da decine di migliaia di persone che non le hanno mai dimenticate.
La quasi totalità di queste canzoni, più molte altre, si possono ascoltare su un doppio cd antologico intitolato Spagna ’36 – Un sogno che resiste, prodotto dall’Istituto Ernesto de Martino, dagli Archivi della Resistenza e dall’Aicvas, che contiene 28 brani ripresi da alcuni dei protagonisti degli ultimi 50 anni del folk revival e della canzone politica italiana, da Ivan della Mea a Giovanna Marini. E sul cd Al pueblo y a la flor, interpretato da La Desbandá. Oggi 8 febbraio, alle ore 17 presso la Casa della Memoria e della Storia di Roma (via s. Francesco di Sales, 5), verranno presentati nel corso di un racconto emozionale delle pagine più significative della lotta anti franchista, così come viene suggerito dalla ricca letteratura poetico musicale nata intorno a quegli eventi. Nella stessa occasione verrà presentato il web documentario La lunga resistenza 1936-1945. Alcune delle canzoni raccolte nei cd verranno eseguite dal vivo. L’incontro è promosso dal Circolo Gianni Bosio, dall’Anpi di Roma, dall’istituto Ernesto De Martino e dall’Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna (Aicvas).
Il 29, 30 e 31 marzo inoltre avrà luogo anche quest’anno la Festa della Lega di Cultura di Piadena (Cr). L’ultimo giorno, a Pontirolo nella cascina di Miciu Azzali, numerosi gruppi musicali italiani ed europei faranno rivivere questi canti per la nuova Europa che ci piace.
il manifesto - 8 febbraio
2019
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