Le ottave di Antonio Veneziano ( 1543-1593), poeta monrealese del '500 furono pubblicate dall' editore Giulio Einaudi nel 1967.
L'editore affidò a Leonardo Sciascia il compito di introdurre l'opera affidando imprudentemente la traduzione al filologo siciliano e studioso di tradizioni popolari Aurelio Rigoli.
Mentre l'introduzione di Sciascia è di grande livello, la traduzione dal siciliano all'italiano del Rigoli risulta alquanto scarsa.
L'opera comprende " La Celia" il primo e secondo libro, Canzuni di sdegnu e i Proverbij.
Alcuni di questi "Proverbi siciliani" furono cantati dalla straordinaria voce della cantautrice e cantastorie di Licata Rosa Balistreri.
L'introduzione di L. Sciascia alle Ottave del Veneziano del '67 sarà poi inserita nel suo volume La corda Pazza ( Einaudi - Torino 1970).
Di questa brutta traduzione del Rigoli ne parlerà lo stesso Sciascia in una lettera privata al suo grande amico e scrittore Vincenzo Consolo datata 18 aprile 1967 :
" Carissimo Enzo,
...... sono contento che la mia vita del Veneziano ti è piaciuta. Purtroppo, la cura e traduzione dei testi è stata, da parte di Rigoli, molto al disotto di ogni aspettativa: fortuna che in Italia nessuno bada seriamente a queste cose.
Ci sono errori spaventosi, interpretazioni balorde. Incredibile: un filologo, uno studioso di tradizioni popolari, siciliano per giunta - e va ad inciampare su cose che il primo siciliano che incontri ti tradurrebbe nel giusto senso...
Cordiali saluti per te e famiglia, anche da parte dei miei. Ti abbraccio,
Leonardo
( in: Vincenzo Consolo- Leonardo Sciascia- Essere o no scrittore- Lettere 1963-1988-editore Archinto-Milano 2019).
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