«Tutto ciò che può essere detto si può dire chiaramente; e su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere»
Il ‘Tractatus Logico-Philosophicus’ di Ludwig Wittgenstein, pur nella sua concisione e nel suo stile enigmatico, ha segnato profondamente la filosofia contemporanea, ponendosi come fondamento della filosofia analitica. Attraverso una serie di proposizioni logiche, Wittgenstein mira a delineare i limiti del linguaggio e del pensiero, sostenendo che molti problemi filosofici derivano da malintesi linguistici.
Questo approccio stabilisce che il significato di una proposizione si identifica con le sue condizioni di verità, escludendo dal discorso sensato questioni metafisiche, etiche ed estetiche, che possono essere solo "mostrate" ma non esplicitamente discusse. Nonostante le sue complessità e paradossi, il ‘Tractatus’ rimane essenziale per comprendere i confini del linguaggio, della realtà e della conoscenza umana.
Ludwig Wittgenstein, Tractatus Logico-Philosophicus, Nuova Universale Einaudi, 1989.
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