Il regista greco Lanthimos con “Povere creature” ha
realizzato davvero un'opera straordinaria, un manifesto di libertà e di
indagine quasi "politica" sul desiderio e sul corpo come epifania
identitaria, un film straniante e di una perfezione estetica assoluta, che
finalmente affronta (anche) il tema del femminismo da una prospettiva antiretorica
e assolutamente originale. Un'opera per cui vale la pena andare al cinema e
vivere un'esperienza immersiva e di sospensione dai giudizi morali e dal tempo.
Emma Stone, poi, è superlativa.
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