Capire le migrazioni
Nella mattina di mercoledì 14 febbraio è stato presentato il programma del ciclo di incontri “Capire le migrazioni internazionali”, un’iniziativa offerta da ICS – Consorzio Italiano di Solidarietà, Caritas Diocesana e Centro Culturale Veritas di Trieste. Il presidente di ICS Gianfranco Schiavone ha preso la parola occupandosi delle ragioni per cui il corso è stato organizzato: «Intendiamo fornire a chiunque voglia – non solo a chi già
lavora o a chi fa il volontario – di entrare nel merito di come stanno le cose a Trieste, poiché la situazione è complessa e necessita di chiarimenti. Cosa sono le migrazioni internazionali? Quali sono le normative e le responsabilità istituzionali? Cosa non funziona? Se ne parla
poco e male, nella percezione pubblica c’è grande confusione. Relatrici e relatori sono persone qualificate, il corso è locale ma l’impostazione è più generale».
Ha preso poi la parola il direttore del Centro Culturale Veritas padre Luciano Larivera: «L’intenzione non è limitarsi a dare informazioni corrette, ma fornire strumenti utili per comprendere situazioni e dinamiche complesse. La proposta è pensata anche per studenti e
professionisti: a tal proposito, abbiamo stipulato due convenzioni con l’Uciim (Associazione professionale insegnanti, dirigenti e formatori) e con l’Ordine dei Giornalisti FVG. Proprio chi fa informazione ha, tra i testi deontologici, la Carta di Roma, che ci ricorda quanto sia importante usare bene il lessico delle migrazioni per evitare di fare disinformazione».
Ha aggiunto il direttore della Caritas padre Giovanni La Manna: «Ci siamo
ridotti a uno scontro tra chi è a favore e chi è contrario all’accoglienza, ma qui si tratta di tutelare il diritto d’asilo dei rifugiati. Non è una questione di bontà ma di giustizia. È fondamentale fornire degli strumenti per svegliare le coscienze degli italiani, evitando che continuino a reagire sollecitati dalle emozioni. Quando i taliban hanno ripreso il potere in Afghanistan ci siamo indignati nel vedere morire le persone cadendo dagli aerei; ma ora, arrivati in Italia, quelle stesse persone diventano un problema. Vogliamo favorire l’incontro verso chi ci viene presentato come un nemico».
Il corso si tiene dal 12 marzo al 14 maggio e prevede un incontro ogni due settimane dalle ore 17,30 alle 20. Alla fine del percorso, per chi lo vorrà, sarà possibile iniziare un’attività di volontariato nei servizi di accoglienza, tutela legale, inserimento sociale dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati e nei servizi di bassa soglia del territorio, e collaborare alla realizzazione dell’evento annuale legato alla Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno).
Nessun commento:
Posta un commento