27 giugno 2017

PALERMO SECONDO NICOLA LO BIANCO




"Peppino renditi conto 38 gradi all'ombra senz'acqua / sotto il sole va a finire che prende fuoco tutto / bosco della ficuzza monte cuccio piano battaglia / non abbiamo requie notte e giorno prova col professore / della nettezza urbana gia' fatto pure all' ufficio d'igiene / non si prende una pulce all'anca in citta' tutte le squadre / impegnate senza tespiro non ci voleva il disoccupato / sopra i cavalli del teatro politeama mi butto / senza pieta' fosse per me arrostisciti le corna al sole / sul cornicione ci mancava solo il gatto della baronessa / te lo figuri presidentessa della Protezione Animali / va bene va bene ho capito vai a fare in culo pure tu."

Nicola Lo Bianco. Brano tratto da "Di uomini e di topi" in " Citta' al tramonto", Battogi 2017.

      Ho voluto riproporre solo un brano dell'ultimo libro di Nicola Lo Bianco che fa rivivere, nei suoi racconti, la citta' di Beppe Schiera, Crescenzio Cane e Franco Scaldati. Alcuni dei suoi personaggi, presi dalle cronache cittadine, sembrano posseduti dalla follia. Ma, come ben sa Nicola con Pascal, "Gli uomini sono  così necessariamente  folli che il non esserlo, equivarrebbe ad esserlo secondo un'altra forma di follia". (fv)

2 commenti:

  1. Francesco Virga, accenna finemente a un elemento intrinseco di In città al tramonto, che lo inserisce a pieno titolo fra i poeti citati, pur conservando, io credo, una dimensione ed uno stile molto personale ed originale.

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  2. Caro Nicola, sull'originalità del tuo stile non ho dubbi. Ho soltanto voluto sottolineare la tua singolare appartenenza ad una importante tradizione letteraria che tanti sembrano aver dimenticato

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