Restituiti
oggi, come siamo, ad uno stato dove fraternità, solidarietà e amicizia
sembrano sopravvivenze o fossili e dove neppure sussiste il legame delle
"cose" che "dicono l'uomo all'uomo" vien fatto di ricordare una
profezia "di questa città resterà solo quel che le attraversa ora: il
vento". Infatti le case delle nostre periferie, il Bronx, notre Dame, le
luci al tramonto dell'Aventino, le celle delle galere, tutto sembra
ancora e per sempre lì, ma la "religio" profana della democrazia
liberal-illuministica e poi social-scientistica si è dissolta lungo
tutto il secolo o, peggio, si è conversa nell'universale e presente
tritacarne. Sartre ci ricorda che autenticità e libertà possono nascere
solo dal riconoscimento di quelle soluzioni di continuo, nella storia ma
in urto con la storia, nell'attimo abbagliante in cui la certezza di
ogni falsa solidarietà diventa inizio di un'azione vera, o più vera.
Tutto è da contemplare. Tutto è da fare.
da L'ospite ingrato. Primo e secondo, Marietti, 1985
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