13 agosto 2017

MARCO NINCI, L' IMPORTANZA DELL'ASCOLTO.


Stamattina sul diario FB del Prof. Marco Ninci, già docente di Filosofia Antica alla Normale di Pisa,  ho trovato questa perla che raccomando a tutti di leggere attentamente:


SAPER ASCOLTARE PER RISPONDERE BENE


Ogni tanto mi viene da riflettere al tipo di conversazioni che hanno luogo su Facebook; alle discussioni accese, condite di insulti e intrise di permalosità, che con orgoglio si richiama alle proprie letture, come alla sequela di lodi eccessive, che spesso non sono che un ossequio al luogo comune, quando non addirittura alla persona comune. E penso con nostalgia alle opere rinascimentali che hanno teorizzato, naturalmente in un modo inutile per noi perché si muovevano su un piano ideale, una sorta di perfezione della conversazione, un modo di dialogare che fosse aperto e gentile. Ad opere come il "Cortegiano" di Baldassarre Castiglione (1528) o il "Galateo" di Monsignor Della Casa (1558). Erano opere prescrittive e disegnavano una società attenta e disposta ad ascoltare. E tuttavia per questo scopo a me sono più utili altre opere, di diverso e più moderno carattere. Fra queste due sono fra i libri a me più cari: i "Ricordi" di Francesco Guicciardini (1530) e le "Massime" di François de La Rochefoucauld (1678). Sono opere che sembrano già a noi contemporanee, nella malinconica saggezza e nella disillusione che le permea da capo a fondo. Io però, che ho sempre creduto poco ai proclami e agli ideali, non soltanto le sento affini ma anche le amo profondamente, le percepisco vicine al mio cuore. Perché, proprio nel loro tenersi terra terra, riescono a dare consigli preziosi, conditi di fine psicologia. Come, tanto per dirne una, nella massima 139 del libretto di La Rochefoucauld, che ha per oggetto proprio la perfezione della conversazione. Incomincia l'autore: "Uno dei motivi per cui ci sembrano così rare le persone ragionevoli e piacevoli nella conversazione, è che quasi tutti pensano più a ciò che vogliono dire che a rispondere con precisione a ciò che gli si dice". Rispondere con precisione: un mezzo infallibile per essere ascoltati. Nel modo in cui per rispondere bisogna prima ascoltare ciò che ci vien detto. E qui il Duca introduce un tocco di raffinata psicologia: "I più intelligenti e i più compiacenti si accontentano di esibire soltanto un atteggiamento attento, mentre nei loro occhi e nella loro mente si scorge la distrazione e la fretta di tornare a ciò che vogliono dire". Meraviglioso; par di vederle queste persone. Il silenzio della loro bocca non è un silenzio di attenzione, ma è ricolmo di impazienza, quell'impazienza che riluce nei loro occhi mobili e distratti. Questa scenetta l'abbiamo vista innumerevoli volte. Da qui la conclusione: "Dovrebbero invece considerare che cercare così intensamente di compiacere a se stessi è un cattivo mezzo per piacere agli altri o persuaderli, e che ben ascoltare e ben rispondere è una delle massime perfezioni che si possano conseguire nella conversazione". Come sempre, il grande scrittore, anche quando prescrive, descrive, non si comporta da moralista; quello che ha descritto lo abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni.
Marco Ninci

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