Carlo Rovelli non è putiniano, è pacifista ( fu obiettore di coscienza e arrestato per renitenza alla leva), il suo primo libro è stato sull’assassinio di Francesco Lorusso ( “Bologna77, fatti nostri”).
È una persona della mia generazione che ha vissuto quegli anni da una parte che conosco bene.
Rovelli, come la maggioranza degli italiani, è contrario all’invio di armi in Ucraina e lo ha detto al concertone con un discorso altissimo.
Oggi viene punito dal maccartismo di ritorno imposto dall’Impero americano ai suoi sudditi europei ( anche ai parvenu governativi, tutti, davvero, fino all’anno scorso, putiniani).
Quando parlano di democrazia, non sanno di cosa parlano. O sanno benissimo, senza aver letto Borges, che è solo una superstizione.
MARIA RITA FERRARA
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