LA PAPESSA GIORGIA
Dev'essere un animo candido, il Papa, se ha accettato di presentarsi, come un relatore qualunque, alla truce conferenza intitolata Stati generali della natalità, organizzata da un oscuro individuo, affollata solo da vecchi maschi, dove qualche giorno prima aveva preso la parola, per dire infami sciocchezze, il Ministro-Cognato, e dove si è trovato accanto non solo l'oscuro organizzatore, ma anche la presidenta in persona!
E in che spolvero! Vestita del colore e coi tessuti dell'abito del Papa, in barba a ogni regola la più elementare di cerimoniale, non solo ha fatto una vaiassata delle sue su nascite e uteri, urlando sguaiata e minacciosa, guatando sbieca, usando formule pesanti e volgari. alzando il dito ammonitore (poco giustificato dalla sua non torreggiante statura), col povero Papa lì accanto, ma, alla fine dello show, si è seduta accanto a lui, gli ha fatto pat pat sul braccio, ci ha riso, lo a salutato stringendogli la mano con entrambe le sue (come a un camerata) e lo ha trattato come un farebbe un'ostessa con un vecchio cliente. In pratica, se l'è messo nel taschino.
Questo dà l'idea di questa gente. Ora che comandano loro, sono tutti come loro. I codici sono i loro, sguaiati e privi di ogni contegno e distinzione.
Bergoglio, però, non doveva cascarci. Un gesuita non si fa battere da una fascio-vaiassa.
PS La Papessa ha anche sdottoreggiato: "Crisi, dal greco krisis, che vuol dire scelta, krino ecc." Poi ha capito che stava derapando e l'ha piantata. Tutti sanno che di greco non sa nulla, e non solo di quello. Le sue lingue da concierge non sono segno di cultura.
RAFFAELE SIMONE
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