DANILO DOLCI E I SUOI COLLABORATORI
Marco Grifo, nel suo eccellente
saggio su "Le reti di Danilo”, nella parte centrale del libro mette in
evidenza le divergenze, anche radicali, che ci sono sempre state tra i suoi più
stretti collaboratori, fin dai primi anni sessanta, e sulla scarsa capacità di
mediazione mostrata in diverse occasioni dal Dolci.
Particolarmente indicativo lo
scontro che ci fu al vertice del Centro tra l'economista inglese Michael Faber
e l'urbanista Carlo Doglio. Quest'ultimo contestava a Faber la "supina
accettazione dell'esistente [...]. La tua economia, e tutta la scienza
economica che si dirama da Smith in poi, si limita a descrivere come lavora una
certa struttura struttura sociale e basta. Ora, io, questa struttura sociale ed
economica la voglio cambiare."
Analoghe critiche a Faber (e a
tutto il gruppo degli "esperti" che sostenevano la necessità della
loro neutralità rispetto alle Autorità e al potere politico esistente) vennero
mosse da Lorenzo Barbera, Giuseppe
Ganduscio e Vera Pegna. (1)
Un resoconto dettagliato di questo
vivace dibattito si trova in due NUMERI della rivista COMUNITÀ di Adriano
Olivetti del 1961, dove si nota il pessimo intervento di Danilo che tronca in
modo autoritario la discussione.
Francesco Virga
(1) Marco Grifo, Le reti di Danilo Dolci. Sviluppo di comunità e nonviolenza in Sicilia occidentale, Franco Angeli Milano 2021, pp. 218-231)
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